La milanese cancella otto matchpoint (di cui sei consecutivi!) a Irina Camelia Begu e va nei quarti a ‘s-Hertogenbosch. Ma i problemi non sono risolti. Ok la Vinci, fuori Cipolla e Lorenzi.
Francesca Schiavone in azione a 's-Hertogenbosch
Di Riccardo Bisti – 20 giugno 2012
Francesca Schiavone è sempre in grado di sorprendere, sia in positivo che in negativo. La sua carriera è piena di episodi clamorosi, ma quello che ha combinato al secondo turno del torneo WTA di ‘s-Hertogenbosch (220.000$, erba) entra di diritto nella sua personale top-5. Opposta alla rumena Irina Camelia Begu (n. 63 WTA), onesta pedalatrice, Francesca è riuscita nell’impresa di vincere dopo aver annullato otto matchpoint, di cui sei consecutivi. Nel tie-break del terzo set, l’azzurra si è trovata in svantaggio 6-0 ed ha incredibilmente rimontato fino al 10-8. E’ stata una partita tutt’altro che leggendaria, ma il tennis è uno sport di situazioni. E la storia si scrive anche grazie a quelle. Sotto 2-0 nel tie-break finale, Francesca ha giocato un punto-simbolo. E’ andata avanti, ha giocato bene un difficile smash ma poi ha appoggiato la più facile delle volèe, facendosi infilare dal passante di dritto della rumena. Sono quei punti che segnano le partite, esaltando chi li vince e deprimendo chi li perde. E’ andata così fino al 6-0. “In quel momento ho pensato ‘bye bye’ Francesca” ha detto l’azzurra nell’intervista sul campo. Invece ha preso a vincere un punto dopo l’altro (un paio di matchpoint li ha annullati con altrettante accelerazioni di dritto, davvero pregevoli). E’ riemersa fino al 6-6, poi ha continuato a inseguire. 7-6 Begu, 8-7 Begu (maturato con un doppio fallo, il 14esimo della sua partita). E invece è rimasta in gara, aiutata anche dalla rumena che proprio non riusciva a chiudere. Alla fine si è imposta con il puneggio di 6-2 2-6 7-6 in 2 ore e 23 minuti. Per oggi va bene così, ma purtroppo i problemi sono tutt'altro che risolti.
Continua a fare fatica, come se il suo fisico e il suo tennis fossero in fase discendente, senza l’esplosività di un tempo. Soltanto un anno fa, contro la Begu avrebbe passeggiato. Invece oggi faceva fatica in tutte le zone del campo. E meno male che c’era Francesco Elia, i cui consigli tattici a inizio terzo set hanno pagato. “Gioca profondo, falla muovere e appena hai la chance vieni a rete” le diceva. La Schiavone ci ha provato, ma non sempre era efficace. Si è trovata sotto 4-2 (e palla del 5-2), 4-3 (e palla del 5-3) ma in qualche modo è rimasta a galla. Più per demeriti della Begu che per meriti suoi. Alcuni game interminabili hanno condotto verso il tie-break. Di questa partita preoccupa un dettaglio tattico: quando le due scambiavano sulla diagonale del dritto, era proprio Francesca a soffrire e a cambiare angolo per prima. E di fronte aveva la Begu, non esattamente un fenomeno. Per reggere l’urto contro le picchiatrici, Francesca deve essere al top fisicamente. Oggi non lo era, speriamo che ritrovi se stessa contro Kim Clijsters in un match molto affascinante in cui parte sfavorita, anche in virtù dei precedenti….terrificanti. Le due si sono affrontate 11 volte, su tutte le superfici, e ha sempre vinto la Clijsters senza lasciare per strada neanche un set. L’ultimo scontro diretto, tuttavia, risale al 2006 e si giocò proprio sull’erba, a Eastbourne. Questa Schiavone sembra essere uscita dal torpore di inizio 2012, ma sembra che non abbia grossi margini di miglioramento. Chissà se sarà in grado di sorprenderci ancora una volta.
Passa anche Roberta Vinci, che sigillà il 2-0 nella sfida a distanza tra Italia e Romania. La tarantina, campionessa in carica a ‘s-Hertogenbosch, si è imposta 6-3 6-7 6-0 su Monica Niculescu. Dopo Italia-Romania, nei quarti ci sarà Italia-Belgio. La Vinci, infatti, affronterà Kirsten Flipkens. Dopo aver generato una grande sorpresa battendo la Stosur, la blega ha superato la prova del 9 battendo 7-5 7-6 la russa Daria Gavrilova. Va meno bene in campo maschile. A livello di ottavi di finale avevamo in gara Flavio Cipolla e Paolo Lorenzi, entrambi eliminati. Il romano ha perso 6-2 3-6 6-1 contro Edouard Roger Vasselin crollando alla distanza, tanto da non tenere un solo turno di servizio in tutto il terzo set. Un lusso che sull’erba non ci si può permettere. Lorenzi ha giocato una discreta partita contro uno specialista come Xavier Malisse, ma dopo aver tenuto con generosità nel primo set è crollato negli ultimi game del secondo, arrendendosi con il punteggio di 7-6 6-2.
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