ROLAND GARROS. “Sarita” è nei quarti: battuta in due set Svetlana Kuznetsova, vincitrice nel 2009. Ma per diventare numero 1 d’Italia dovrà battere la Kerber e volare in semifinale.
Lo sguardo truce della Kuznetsova al momento della stretta di mano con la Errani

Di Riccardo Bisti – 3 giugno 2012

 
I quarti di finale in Australia erano una sorpresa, quelli al Roland Garros sono la conferma. Sara Errani è ufficialmente una campionessa. Ma una Campionessa con la C maiuscola. Dopo aver battuto Ana Ivanovic, vincitrice nel 2008, si è imposta ancora più nettamente su Svetlana Kuznetsova, campionessa nel 2009 e vincitrice in tutti i cinque precedenti. Una partita in cui “Sarita” era sfavorita, se non altro per il modo in cui la russa aveva asfaltato Agnieszka Radwanska al terzo turno. Una prestazione troppo bella per essere vera. E infatti si è rivelata un fuoco di paglia contro una Errani attenta, concentrata e sempre più sicura di sé. La romagnola ha sempre cercato di migliorare e di migliorarsi, ma a volte peccava di troppa…umiltà. Quello che indubbiamente è un pregio rischiava di diventare un limite. “Si vede che non ho ancora il livello per giocare contro le top 10” disse con gli occhioni azzurri sgranati quando le si chiedeva un parere sul desolante 0-28 in carriera contro le top 10. La statistica è rimasta tale, perché Ivanovic e Kuznetsova sono scese in classifica. Ma queste vittorie, ottenute sui campi più importanti del Roland Garros, certificano il salto di qualità della Errani, che con questa vittoria entrerà tra le prime 20 al mondo. La beffa è che non sono ancora sufficienti per diventare numero 1 d’Italia: se la Errani dovesse perdere contro la Kerber, Flavia Pennetta le resterebbe davanti per 20 miseri punti WTA. Ma la suggestione è troppa: nel torneo in cui si spegne (per sempre?) la luce di Francesca Schiavone, l’Italia del tennis femminile potrebbe aver trovato la nuova condottiera. Una ragazza nata a Bologna ma cresciuta a Massa Lombarda, alta un metro e “ho tanta voglia di crescere”.
 
Pronti, via, contro la Kuznetsova ha portato a casa i primi otto game. Era domenica mattina anche per i francesi così il Campo Chatrier era mezzo vuoto. Nessun problema per “Sarita”, che aveva ben chiaro cosa fare: far muovere la russa, impedirle di giocare il dritto in posizione comoda. Alla fine “Sveta” commetterà 38 errori gratuiti, una media di oltre due per game. Sara riuscirà a tenere positivo il bilancio tra colpi vincenti ed errori gratuiti (20 a 17), mentre il passivo della russa (-12) farà la differenza. Sul 6-0 2-0 ha sofferto di vertigini e sono iniziate la difficoltà. La Kuznetsova ha preso a tenere qualche palla in campo e ha azzeccato un parziale di cinque giochi a uno, volando sul 5-3. C’era aria di terzo set. Per tutti, ma non per la Errani, che ha ripreso a macinare il suo tennis regolare e si è aggiudicata gli ultimi quattro game prima di alzare le braccia al cielo di Parigi e godersi un risultato straordinario, di cui però non si deve accontentare. E non si accontenterà. Nei quarti se la vedrà con Angelique Kerber, la stessa che sprangò le porte delle semifinali a Flavia Pennetta allo scorso Us Open. La stessa che ha superato Flavia al terzo turno di questo Roland Garros. Negli ottavi, la tedesca ha messo fine alla corsa di Petra Martic, battuta 6-3 7-5. Sarà una partita tesa, difficile, i cui contenuti andranno oltre gli aspetti tecnico-tattici. La posta in palio sarà altissima, e poco conterà l’unico precedente, giocato in gennaio a Hobart. In Tasmania vinse la tedesca con un rapido 6-1 6-2. Ma era il primo torneo dell’anno, e “Sarita” non si era ancora accorta di essere così forte.