dall'inviato a New York Max Grassi – foto Getty Images
Non è bastato il rumoroso supporto a bordo campo di un sempre verde Nick Bollettieri per spingere Potito Starace al 3° turno degli Us Open. Troppo solido il russo Davydenko che, dopo un periodo di difficoltà, sta faticosamente cercando di ritrovare la strada dei top 10 (oggi è n.39). Peccato perché di occasioni per vincere questo match il 3oenne campano ne ha avute.
Ma sono sufficienti tre set al russo per avere ragione dell’azzurro (6-2 6-4 7-5). Lo ha tradito un servizio ballerino e il solito pie veloce Davydenko che corre nel 2011 così come correva nel 2001. Da un primo set scivolato via troppo velocemente a un secondo set perso da 4-1 avanti la lista delle occasioni perse è lunga: “Lui ha giocato bene, per carità – ha detto in conferenza stampa uno Starace sconsolato con tanto di ciupa-ciupa in bocca forse per addolcire questa amara sconfitta -, non riuscivo mai a prendergli il campo però avrei potuto vincere sia il secondo che il terzo set. Qui è importante essere incisivi col servizio e spingere ma oggi non mi entrava mai la prima. Speriamo sia solo una giornata storta”.
MISSIONE DAVIS: Speriamo. Anche perché tra due settimana c’è la Davis contro il Cile. “L’importante – sottolinea Starace – è vincere. La nostra squadra è al completo e quindi non importa chi giocherà. Chiaramente non credo di poter giocare tutti i tre giorni di fila, 3 set su 5. Ma c’è Simone che può fare grandi partite, c’è Bracciali in doppio, Fognini poi è quello tra noi che in questo momento sta giocando meglio. Vedremo in Cile come andranno gli allenamenti”.
DELUSIONE CIPOLLA– Ci aveva illuso il piccolo grande Flavio (nella foto sopra). Il 27enne romano, dal basso della sua 107esima posizione, ha sfiorato l’impresa contro Dolgopolov (n.23 Atp) perdendo solo dopo 3 ore e 20 minuti di un match divertentissimo com’era prevedibile (6-0 7-5 2-6 5-7 6-4) visto che si affrontavano due dei giocatori più “creativi” del circuito. Dopo un primo set da dimenticare, il funambolico Cipolla è finalmente entrato in partita. “All’inizio lui era veramente in giocabile poi per fortuna ha avuto dei vuoti e sono riuscito a entrare in partita. Quello che dovevo fare oggi, cioè essere aggressivo, l’ho fatto e sono andato veramente vicino a vincere”.
“Se non mi fossero venuti i crampi – conclude Flavio – avanti 4-2 nel quinto credo che avrei potuto portare a casa questo match perché in quel momento ero superiore. Sugli scambi lunghi accusavo e per me è strano perché invece prima era proprio quando si allungavano gli scambi che sentivo di avere più possibilità. Peccato perché sarebbe stata una vittoria importante anche per la classifica”.
Con l'uscita di scena del romano, esce anche l'ultimo italiano presente nel tabellone maschile. Nessun azzurro quindi al 3° turno a Flushing Meadows. Ci consoliamo domani (non prima delle 19, ore italiana), quando Flavia Pennetta affronterà Maria Sharapova sull'Arthur Ashe. Un match da non perdere.
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