In Ohio il serbo viene superato in tre set da un grande Isner, mentre lo scozzese si arrende nettamente a Berdych. Del Potro supera Tursunov… di DANIELE ROSSI

di Daniele Rossi – foto Getty Images

John Isner e Tomas Berdych. L'uomo delle imprese e l'eterno piazzato. Sono loro i personaggi di oggi a Cincinnati, nella giornata dei quarti di finale. Fuori il numero 1 e il numero 2 del mondo, nel giro di un'ora. Novak Djokovic, nervoso e poco lucido, battuto dal gigante americano, che gli aveva tirato lo stesso scherzo l'anno scorso a Indian Wells; Andy Murray, spento e rinunciatario, sconfitto dal picchiatore ceco, sempre a suo agio quando si tratta di regalare qualche dispiacere al britannico.

Il primo a salutare la baracca è stato Djokovic, che dopo la passeggiata di salute con Goffin, si è trovato di fronte un Isner, ispiratissimo e convinto fin da subito di poter portare a termine l'ennesima impresa della sua bizzarra carriera. L'americano si è preso il primo set al tie-break, approfittando di uno sciagurato doppio falo di Nole sul 3-3.

Nel secondo Djokovic ha salvato quattro palle break nel primo gioco, dando la svolta decisiva al parziale. Isner nel turno successivo ha ceduto subito la battuta e di fatto anche il set che è finito in tasca al serbo per 6-3.

Nel terzo, l'americano è tornato a servire con percentuali mostruose (84% di prime in campo, con cui ha vinto l'88% dei punti), lasciando poche speranze ad un Djokovic frustrato e incapace di fare la differenza anche nello scambio da fondo campo. Arrivati sul 5-6, Nole si portava sul 40-15, ma Isner si inventava un fantastico passante di diritto in corsa che fulminava il serbo, che completava la frittata con due banali errori gratuiti. John si ritrovava così con un match point in mano e lo traformava subito grazie ad un rovescio buttato in rete da un Djokovic clamorosamente insufficiente.

Il numero 1 dice così (temporaneamente) addio al sogno del 'Golden Masters', ovvero quello di vincere tutti i Masters 1000. Cincinnati rimane infatti l'unico pezzo mancante alla sua collezione.

Grande match di John Isner, giusto vincitore, interprete di una partita sempre offensiva e divertente. 

In semifinale giocherà contro Juan Martin Del Potro, che nella mattinata americana ha superato in tre set il qualificato Tursunov. L'argentino si è preso un set di vacanza (il secondo) per avere vita piuttosto facile nel primo e nel terzo.

La caduta di Djokovic è stata seguita da quella di Andy Murray. Lo scozzese non è ancora riuscito a ritrovare concentrazione e motivazioni dopo la vittoria di Church Road, altrimenti non si spiegherebbero le sue prove opache e insulse di queste settimane. A Montreal era stato Gulbis a sbarrargli la strada, questa volta è stato il turno di Tomas Berdych. Il ceco ha disputato una partita solida e intelligente da fondo campo, unita ad un'ottima resa al servizio (73% di punti vinti con la prima e soprattutto quattro palle break annullate su quattro). Berdych si è fatto bastare un break alla fine del primo set ed uno all'inizio del secondo per far sua la partita. 

Tomas adesso giocherà contro Rafael Nadal. Murray invece dovrà riflettere e tornare con la mente sul campo da gioco, perchè New York è alle porte e lui è il campione in carica.

QUARTI DI FINALE 

J Isner (USA) b. [1] N Djokovic 7-6(5) 3-6 7-5

[7] J Del Potro (ARG) b. [Q] D Tursunov (RUS) 6-4 3-6 6-1

[6] T Berdych (CZE) b. [2] A Murray 6-3 6-4