Nel palmarès di Marin Cilic c’è uno Slam e anche un Masters 1000, ma non c’era un ATP 500. Problema risolto a Basilea, dove il croato ha superato Nishikori con un match quasi perfetto. Non cede mai la battuta, chiude 6-1 7-6 e fa un bel salto verso le ATP Finals. Manca la certezza, ma c’è un vantaggio importante sugli inseguitori: l’ottavo posto dovrebbe essere suo.

Nel mondo dell’informatica li chiamano “bug”: sono gli errori di funzionamento di un sistema o un programma. Fino a ieri la bacheca di Marin Cilic presentava qualcosa di molto simile. C’era un titolo Slam, l’incredibile Us Open del 2014. C’era un Masters 1000, conquistato quest’estate a Cincinnati. Ma in mezzo ad altri tredici ATP 250 non c’era alcuna traccia di un ATP 500. Un “buco” colmato sul cemento dello Swiss Indoors di Basilea, che anche se non esiste un vero e proprio ordine di importanza rappresenta uno dei “500” più ambiti, grazie a un albo d’oro che negli ultimi dieci anni conta(va) solo su Roger Federer, Novak Djokovic e Juan Martin Del Potro. Oggi al terzetto si è aggiunto anche il croato nativo di Medjugorje, che ha bissato alla St. Jakobshalle il successo della famosa finale di New York contro Kei Nishikori, spuntandola 6-1 7-6 grazie a un tennis di altissimo livello. Non conosce molte varianti, ma quando il servizio funziona a dovere (e questa settimana l’ha fatto, permettendogli di vincere 52 game di battuta su 53) e il diritto fa i buchi per terra, non ha bisogno di nient’altro. L’ha mostrato in un primo set dominato in appena 25 minuti, sbattendo il giapponese da una parte all’altra del campo, e poi di nuovo nel secondo. Non è riuscito ad allungare, mancando qua e là ben sette palle-break, ma è stato perfetto quando ad andare (quasi) il tilt è stato il suo di servizio. Ha concesso le prime tre chance del match nel momento meno opportuno, sul 4-5 del secondo set, ma si è difeso alla grande, ha guadagnato il tie-break e poi l’ha vinto per 7 punti a 5, aiutato da un doppio fallo di Nishikori sul match-point. Un segnale di resa fin troppo chiaro (e giusto!): per quanto visto in circa un’ora e mezza, un Cilic capace di 27 colpi vincenti non meritava affatto di finire al terzo set.



OTTAVO POSTO NELLA RACE: LONDRA SI AVVICINA

Sapevo che in un match come questo sarebbe stata importante una buona partenza – ha detto il croato – perché Kei è un ottimo avversario e nel corso della settimana ha giocato un gran tennis. Nel primo set è andato tutto bene, e anche nel secondo sentivo che il mio tennis funzionava a dovere, ho avuto varie opportunità. Anche Nishikori è riuscito a costruirsi delle chance, nella seconda parte del match il suo tennis è salito di livello, e ho dovuto lottare per difendermi”. L’ha fatto a dovere, ha accorciato a 5-7 il bilancio nei precedenti e si è preso il secondo titolo dell’anno, il terzo in carriera sul veloce al coperto. In termini di punti e prestigio vale molto meno rispetto al Masters 1000 conquistato d’estate nell’Ohio, ma arriva nel momento ideale in chiave ATP World Tour Finals. La decisione di Rafael Nadal di chiudere anzitempo il proprio 2016 ha liberato un posto in più per il Masters di Londra, e grazie ai 500 punti raccolti in Svizzera – che gli hanno permesso di scavalcare un deludente Tomas Berdych – oggi è lui il favorito per sedersi sull’ottava poltrona. Ce ne sono ancora due libere, e i  candidati sono addirittura sette, con un solo torneo a disposizione. Tuttavia, Lucas Pouille, Roberto Bautista-Agut e Jo-Wilfried Tsonga avrebbero bisogno di un autentico miracolo, e gli unici due ostacoli alla qualificazione del croato – che sarebbe la seconda in carriera – paiono David Goffin e Tomas Berdych. Ma sul primo Cilic ha 210 punti di vantaggio, sul secondo addirittura 400. Vuol dire che a meno di clamorosi scivoloni a Parigi-Bercy (dove ha un bye al primo turno), uno dei biglietti per l’O2 Arena finirà dritto dritto nelle sue mani.

ATP 500 BASILEA – Finale
Marin Cilic (CRO) b. Kei Nishikori (JPN) 6-1 7-6

Race to London, la situazione aggiornata: