da Torino, Marco Caldara – foto Max Grassi
Una giornata storta, proprio nel momento del bisogno. È quello che è accaduto ad Andreas Seppi nel terzo singolare della sfida di Coppa Davis fra Italia e Croazia, perso malamente dall’azzurro contro Marin Cilic, a segno in tre comodi set con il punteggio di 6-3 6-3 7-5. Andreas aveva nella racchetta la possibilità di chiudere la sfida, regalando all’Italia un quarto di finale in Coppa Davis che manca dal lontano 1998, ma ha fallito. Ha sentito la responsabilità sulle proprie spalle, e a differenza di quanto avvenuto nell’ultimo periodo non l’ha saputa gestire. È sceso in campo teso e contratto al servizio, dando subito la possibilità a Cilic di portarsi in vantaggio, e per tutto l’incontro ha subìto l’iniziativa del rivale, a segno dopo 2 ore e 32 minuti di gioco.
Si pensava che la stanchezza accumulata nei giorni scorsi sarebbe risultata fatale al tennista di Medjugorje (impegnato per nove set fra venerdì e sabato), ma il croato – non trovando mai ostacoli concreti sulla sua strada – non l’ha per niente accusata. Sin dall’inizio ha servito con continuità, e negli scambi ha approfittato dei ripetuti errori di Andreas, incapace di fare male anche con il rovescio e ripetutamente schiacciato nella diagonale di destra, dalla quale non è stato in grado di uscire.
L’unico sussulto nel match dell’azzurro è arrivato nel settimo game del terzo set, quando Andreas è finalmente riuscito a giocare un game discreto in risposta, trovando il primo allungo. Sul 5-3 l’azzurro ha anche avuto a disposizione un set-point sul servizio rivale, ma dopo averlo fallito si è spento definitivamente. Al servizio sul 5-4 ha aperto con un errore di diritto e chiuso con un doppio fallo, e dopo aver fallito tre palle-break sul 5-5 non è riuscito nemmeno ad allungare la contesa al tie-break. Anzi, sul 5-6 ha ceduto il servizio a zero, lasciandosi infilare per tre volte dal diritto di Cilic e lasciando il campo fra il dispiacere di un Palavela praticamente esaurito (6882 spettatori) ma incapace di trascinarlo al successo.
Ora la palla passa in mano a Fabio Fognini, impegnato nel singolare decisivo contro Ivan Dodig. Sulla carta il ligure parte favorito, perché dal punto di vista tennistico è superiore, e nella battaglia ha spesso dimostrato di sapersi esaltare. Ma è la prima volta che è chiamato a un impegno così importante con la maglia della nazionale, e dovrà comunque stare molto attento. Sia al combattivo rivale, sia a non diventare vittima di sé stesso, come più di una volta gli è capitato in passato. Sarà in grado, il ligure, di superare l’esame di maturità?