Il CAS di Losanna rifila una sonora stangata all’ITF, che aveva chiesto un aumento della sanzione a Marin Cilic. La pena è ridotta da 9 a 4 mesi, e il croato tornerà a giocare a Parigi Bercy.
Marin Cilic se la ride: tornerà a giocare a Parigi Bercy
Di Riccardo Bisti – 25 ottobre 2013
I più contenti saranno gli organizzatori del Masters 1000 di Parigi Bercy. Da un po’ di anni, l’ultimo torneo stagionale soffre la vicinanza con le ATP World Tour Finals. Forfait, sconfitte improvvise…avevano provato a dargli una mano, staccandolo di una settimana da Londra. Ma il desiderio di una offseason più lunga ha convinto l’ATP a rimetterli uno dopo l’altro. Risultato? Lo scorso anno si sono sorbiti una finale Ferrer-Janowicz, mentre a Londra si facevano già le foto di rito prima del Masters. Insomma, difficilmente ne verranno fuori. E non è un caso che si fosse parlato di uno spostamento a febbraio (proposta poi bocciata). Quest’anno, tuttavia, Bercy avrà un motivo di interesse in più: segnerà il ritorno di Marin Cilic dopo lo stop per doping, poiché il CAS di Losanna gli ha dato ragione e ridotto da 9 a 4 mesi la sanzione per il suo caso di positività. Le motivazioni non sono ancora state rese note (saranno pubblicate “a tempo debito”), ma per ora basti sapere che i 4 mesi decorrono dal 26 giugno, giorno in cui il croato ha accettato di auto-sospendersi durante il torneo di Wimbledon, adducendo come motivazione un inesistente infortunio a un ginocchio. Il tribunale indipendente ITF, la cui decisione era stata pubblicata lo scorso 23 settembre, gli aveva concesso tutte le attenuanti del caso, poiché lo sanzionò per nove mesi anziché due anni. La notizia della positività emerse a fine luglio, quando la stampa croata diffuse notizie poi risultate vere: Cilic è stato “beccato” durante il torneo ATP di Monaco di Baviera: la sostenza era uno stimolante, la niketamina. Cilic ha dichiarato che il prodotto si trovava in una barretta di glucosio acquistata in farmacia.
“Il tribunale ha stabilito che il grado di colpa del giocatore era inferiore rispetto a quanto sostenuto dalla prima sentenza – ha scritto il CAS nel suo comunicato – inoltre ha deciso che la sanzione era troppo severa se comminata alla colpa, concludendo che deve essere ridotta a quattro mesi" La classifica di Cilic è scesa al numero 47 ATP, ma avrà un rapido impulso perché che gli saranno assegnati i punti dei tornei giocati dopo Monaco di Baviera, tra cui la finale al Queen’s. “I risultati successivi al BMW Open non saranno cancellati, così Cilic potrà recuperare i punti e i dollari conquistati”. Per l’ITF, che ha annunciato la decisione tramite un breve comunicato, è una sonora sconfitta. Anche la federazione internazionale, infatti, aveva fatto ricorso contro la sentenza del tribunale (IADT). Se Cilic chiedeva la riduzione o l’annullamento della sospensione, l’ITF aveva chiesto che fosse aumentata. L’udienza si è tenuta a Londra lo scorso 16 ottobre alla presenza dei giudici Ulrich Haas (tedesco), Jeffrey Benz (americano) e Romano Subiotto (anglo-belga). Dopo aver ascoltato le parti e i loro legali, il CAS ha ridotto la sanzione pur “tardando” l’inizio della squalifica. Se il tribunale l’aveva fatta decorrere dal 1 maggio, il CAS l’ha fatta scattare il 26 giugno. Col senno di poi, dunque, la scelta di Cilic di autosospendersi è stata salvifica perché gli consentirà di riprendere a giocare già nel 2013.
Pur essendo ancora in regime di squalifica, Cilic si era regolarmente iscritto al Masters 1000 di Bercy. Un giocatore tutto sommato anonimo, che difficilmente aveva l’onore del campo centrale, diventerà una delle attrazioni dell’ultimo torneo stagionale. Per lui è un grosso sospiro di sollievo, anche se il suo rendimento sarà tutto da verificare. La sospensione per doping è giunta nel momento peggiore possibile: tre anni fa era stato numero 9 ATP, ma al momento della sanzione si trovava in 12esima posizione e stava piuttosto bene. Visto come si erano messe le cose, tuttavia, non può lamentarsi. Pare che sia stato lo stesso Cilic a chiedere al CAS una sentenza la più rapida possibile, in modo da riprendere a giocare entro l’anno. E’ andata proprio così. Il tribunale svizzero tornerà alla ribalta tra una decina di giorni, quando il prossimo 5 novembre si esprimerà sul caso di Viktor Troicki, squalificato per 18 mesi a seguito del “test mancato” a Monte Carlo. Per Troicki sarà ancora più importante, perché dieci giorni dopo la sua Serbia giocherà la finale di Coppa Davis contro la Repubblica Ceca.
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