Tutto troppo facile per Maria che battendo 6-2 6-1 la qualificata Arvidsson, si aggiudica il 21° titolo della sua carriera…

di Giorgio Spalluto – foto Getty Images

 

Mentre tutto il gotha del tennis femminile era impegnato a Dubai nel primo Premier 5 della stagione, a Memphis è andato in scena il Regions Morgan Keegan Championships & The Cellular South Cup, torneo combined che nella versione femminile ha una storia relativamente recente. Quella svoltasi quest’anno, infatti, è stata solamente la nona edizione di un torneo che vanta comunque un albo d’oro di tutto rispetto, impreziosito dalla presenza di due vincitrici di slam come Venus Williams e Lindsay Davenport. A queste due grandi campionesse va ad aggiungersi una splendida Maria Sharapova che ha lasciato le briciole alle sue avversarie, nel corso di tutto il torneo. Demolite nei primi 2 turni Perry e Mattek (entrambe in grado di strapparle soli 2 game), Masha si è liberata agevolmente nei quarti della britannica di origine ucraina, Elena Baltacha, in serie positiva da sette incontri (essendosi aggiudicata l’ITF di Midland), prima di superare in semifinale la ceca Kvitova, nostra prossima avversaria di Fed Cup, con il punteggio di 64 63.

 

Ad attenderla in finale, c’era la sorprendente svedese Sofia Arvidsson, numero 102 del mondo proveniente dalle qualificazioni, ma vincitrice di questo torneo (l’unico della sua carriera) quattro anni fa. La scandinava, evidentemente a suo agio sui campi duri del Tennessee, si era resa protagonista dell’upset della settimana, estromettendo nei quarti di finale la testa di serie numero 2, Melanie Oudin, reduce dalla splendida semifinale colta a Parigi la settimana scorsa.

E pensare che la Arvidsson era giunta a Memphis solo un’ora e mezza prima del suo primo match di qualificazione. La svedese, infatti, aveva rischiato di non poter partecipare al torneo, essendo impegnata la settimana scorsa nel ricco ITF di Midland, di cui si accennava in precedenza.

 

La sorprendente cavalcata vincente di Sofia non poteva che interrompersi in finale di fronte alla netta superiorità di Maria che si era imposta anche nel loro unico precedente, datato 2003 negli ottavi del Wta di Lussemburgo.

L’equilibrio tra le due giocatrici è durato appena 4 game, il tempo per la siberiana di sistemare il mirino e aprire il fuoco sull’inerme svedese. Dal 2-2 0-30, la Sharapova ha infilato un parziale di 9 game consecutivi, non regalando assolutamente nulla al servizio (solo 1 doppio fallo) e annullando 3 palle break in apertura di secondo set. Il parziale sarebbe stato ancora più pesante se la Arvidsson non avesse annullato un matchpoint, grazie a un ace, sul 6-2 5-0. Il game della bandiera ha prolungato solo di qualche istante la mattanza ampiamente prevedibile e durata un’ora e 6 minuti.

 

Per Maria si tratta del 21° titolo in carriera (su 29 finali), lei che è una delle 23 giocatrici a essersi aggiudicata almeno 20 titoli nell’Era Open. Con questo successo guadagna 3 posizioni in classifica, issandosi al numero 13, per quello che è il suo miglior ranking dal gennaio del 2009.

Quest’anno, prima di Memphis, aveva giocato un solo match, agli Australian Open, perdendo contro la connazionale Maria Kirilenko. Questo successo non potrà che regalarle la fiducia necessaria per affrontare nel migliore dei modi, i prossimi appuntamenti che la vedranno impegnata a Indian Wells e Miami, due tornei in cui non ha punti in scadenza e che dovrebbero sancire verosimilmente il suo ritorno tra le Top10.  

 

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