La franco iraniana chiude in bellezza una settimana da sogno, battendo in finale 6-2 7-5 Venus Williams…

di Giorgio Spalluto – foto Getty Images

 

Aspettando l’attesissimo scontro serale tra Roger e Rafa, un anno dopo l’ultimo precedente disputatosi sempre all’ombra dei lastroni metallici della Caja Magica, Madrid accoglie un po’ sonnacchiosa l’ultimo atto del Premier Mandatorio tra la neo numero 2 del mondo, Venus Williams, e la sorprendente Aravane Rezai. La franco-iraniana protagonista di una settimana straordinaria, inaugurata dall’upset inferto a Justine Henin e proseguita con le convincenti affermazioni su Zakopalova (giustiziera della Safina), Petkovic e Jankovic, non ha mostrato il minimo timore reverenziale contro la più grande delle sorelle Williams, giunta in finale con un solo set al passivo, quello concesso a Francesca Schiavone negli ottavi di finale.

 

Il 100% di punti vinti con la prima dalla pupilla di Mouratoglu nel set d’apertura, mostrano quanto poco si giochi nei turni di battuta della francese che cede solo 2 punti in tutto il primo parziale, portato a casa con un 6-2. Il livello di gioco dalla transalpina è tanto impressionante quanto impossibile da proporre con continuità. Lo sa bene Venus che, all’inizio del secondo parziale, comincia a spostare la Rezai costringendola a prendere dei rischi da posizioni meno agevoli. Anche la percentuale di prime di Aravane cala drasticamente consentendo alla statunitense di portarsi avanti di un break  fino al 5-2. Con le spalle al muro, la francese torna ad essere aggressiva e, dopo aver annullato ben 6 set point, aggancia all’avversaria sul 5-5 prima di strappare per la seconda volta il servizio nell’11° gioco. Il braccio della spavalda francesina non trema neanche quando è chiamata a servire per il match, lei che prima di questa settimana, poteva vantare solo 2 titoli minori (Strasburgo ed il Masterino di Bali)  contro i 43 della sua avversaria, protagonista quest’oggi della 70esima finale in carriera.

 

Il successo madrileno le regala un assegno 620.000 euro, una bella cifra per una ragazza che fino a pochi anni fa era costretta a viaggiare e dormire tutti dentro un pulmino, un vecchio Big Van.

Il Roland Garros 2006 rappresentò la svolta, con il terzo turno raggiunto partendo dalle qualificazioni. Grazie a questo risultato, iniziò a godere del supporto dalla federazione francese e poté cominciare a muoversi in aereo e a pernottare in hotel.

 

Da lunedì prossimo la Rezai potrà festeggiare il nuovo best ranking di numero 16. E’ curioso notare come a vincere i principali 3 tornei sulla terra battuta che portano al Roland Garros siano state giocatrici non classificate tra le prime 20. Se la vittoria di Justine Henin a Stoccarda non è stata salutata con particolare sorpresa, nessuno avrebbe mai potuto pronosticare le affermazioni della Martinez Sanchez a Roma e tantomeno della Rezai a Madrid. Nel giro di 12 mesi sono sparite le dominatrici della scorsa stagione sul rosso: Dinara Safina e Svetlana Kuznetsova. La sorella di Marat sprofonderà in classifica al 9° posto e rischia dopo il Roland Garros di affondare ulteriormente.

 


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