di Andrea Merlo – foto Getty Images
Sono stati due match dall'andamento antitetico quelli che hanno chiuso i quarti di finale del tabellone femminile del Roland Garros. Mentre infatti sul Suzanne Lenglen Maria Sharapova (7) è subito partita con l'acceleratore al massimo nei confronti della malcapitata Petkovic (15) , sul Philippe Chatrier l'equilibrio è regnato sovrano nel primo set della sfida tra la cinese Li (6) e Victoria Azarenka (4) . La russa è partita subito grintosa e determinata, e a suon di sganassoni biondi è volata sul 5-0 senza concedere spiragli all'avversaria. Maria ha preferito impostare il gioco con traiettorie arcuate e profonde, concludendo lo scambio con micidiali fendenti lungolinea di controbalzo. La tedesca (sotto 1-2 nei confronti diretti ma forte del successo colto quest'anno in Australia) non è mai parsa in grado di leggere la palla dell'avversaria, molta varia come ritmo e rotazioni. Dopo aver chiuso la prima frazione con un eloquente 6-0 Maria è partita forte anche nel secondo set, conquistando immediatamente il break. Sotto 0-2 la Petkovic ha però avuto un sussulto trovando il contro-break e pareggiando il conto dei game nel gioco successivo. Una buona iniezione di fiducia, ribadita dai gesti di incitamento che la tedesca ha continuato a ripetere per spronarsi. La fresca vincitrice di Roma non si è però fatta sorprendere dal ritorno dell'avversaria chiudendo senza difficoltà per 6-3 e conquistando un meritato accesso in semifinale.
Per sconfiggere un'avversaria che ti sovrasta in potenza ed esplosività bisogna sfruttare acume tattico e tracciare intelligenti geometrie. E' quello che ha fatto la scafata Na Li per uscire indenne dalle bordate sibilanti firmate Victoria Azarenka. Un primo set molto incerto con la bielorussa che non ha saputo sfruttare due fondamentali palle break nel settimo gioco. Sul 6-5 in suo favore la cinese ha piazzato la zampata che le è valsa il set strappando il servizio a zero all'annichilita avversaria. Nella seconda frazione lo schema servizio – diritto dell'Azarenka ha iniziato a scricchiolare mentre la Li ha trovato fiducia con entrambi i fondamentali. Con due soli giochi all'attivo la bielorussa è così costretta a salutare la kermesse parigina, inchinandosi all'esperienza della cinese, che dopo la finale all'Australian Open si conferma letale anche sulla terra rossa della Ville Lumiere.
Si è complicato un po' la vita Andy Murray in un quarto di finale decisamente abbordabile con Juan Ignacio Chela. Lo scozzese, reduce dalla maratona con Troicki, ha superato l'ostacolo in tre set, ma nei primi due parziali ha patito la regolarità del veterano argentino e i consueti problemi alla caviglia. Dopo aver conquistato la prima frazione al tie-break Andy è andato in vantaggio di ben due break nel secondo set, facendosi però raggiungere sul 5-5 prima di chiudere 7-5. Sotto di due set e probabilmente ancora provato per l'estenuante match con Falla il sudamericano ha lasciato strada al numero quattro del mondo, che ha chiuso con un perentorio 6-2. Adesso per Andy c'è l'ostacolo Nadal, che ha dato forti segnali di progresso nel match vinto con Soderling.
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