WIMBLEDON. Molto bene Sara Errani e Roberta Vinci, agilmente al terzo turno. La romagnola è in rotta di collisione con Serena, la pugliese sogna di raggiungere la seconda settimana.
Il rovescio in slice della Vinci è una rasoiata micidiale
Di Riccardo Bisti – 28 giugno 2012
Prima di scendere in campo per il doppio, dove se la vedranno contro le ceche Birnerova-Cetkovska, il duo "cichi-cichi" composto da Sara Errani e Roberta Vinci ha fatto il suo dovere in singolare. In attesa del match di Francesca Schiavone, hanno portato a tre le azzurre al terzo turno affiancandosi a Camila Giorgi. Due vittorie previste ma non per questo scontate. A certi livelli non bisogna sottovalutare nessuno, specie se hai di fronte una giocatrice locale (nel caso della Errani) o una che sull’erba si trova bene (nel caso della Vinci). Dopo la sbornia post-Roland Garros, in cui il massimo del glamour è stato un foto-servizio con Vanity Fair, “Sarita” è tornata in carreggiata e ha ripreso dove era rimasta: macinando tennis e superando le avversaria con la sua Babolat “Excalibur”, come ha soprannominato il nuovo attrezzo che le consente di spingere di più. Un aiuto che diventa fondamentale sulle superfici veloci. Contro la Keothavong non c’è stata storia. E’ stato un dominio dalla prima all’ultima palla, e poi incoraggia la statistica degli errori gratuiti: ne ha commessi appena cinque, che sommati ai tre del primo turno non raggiungono la doppia cifra. La Errani versione Wimbledon sta sorprendendo: era legittimo pensare a un briciolo di appannamento dopo cinque mesi giocati al top. La sconfitta immediata a ‘s-Hertogenbosch giustificava qualche timore. Invece sta macinando le avversarie e guarda con ottimismo al terzo turno contro Yaroslava Shvedova, altra grande protagonista al Roland Garros (in cui è giunta nei quarti partendo dalle qualificazioni). Ottima doppista, ammessa in tabellone grazie a una wild card, ha usufruito di un buon tabellone che le ha messo davanti Scheepers e Bertens. Bisogna prestare attenzione ai precedenti, che vedono la kazaka avanti 2-1. La Errani ha vinto a Palermo nel 2009, mentre “Slava” si è imposta al Roland Garros 2010 e a Miami 2011 al termine di un match combattuto. Da allora, tuttavia, i progressi più importanti li ha fatti “Sarita”, che sarebbe bello vedere negli ottavi contro Serena Williams (l’americana è planata facilmente al terzo round battendo 6-1 6-4 Melinda Czink. Ha destato curiosità più per l’ape dipinta su una unghia che per il match).
Sarebbe bello vedere negli ottavi anche Roberta Vinci. La tarantina ha fatto quello che doveva contro Marina Erakovic, giocatrice sempre difficile da affrontare su questi campi. Non è un fenomemo, ma la devi battere. La Vinci lo ha fatto e si è presa un posto tra le prime 32, nella speranza di scavallare la prima settimana di uno Slam…al 31esimo tentativo. Chissà che non possa imitare Jurgen Melzer, che per tanti anni non è riuscito ad andare oltre il terzo turno, ma appena c’è riuscito è volato in semifinale. La Vinci è nata a Taranto, laddove esistono solo campi in terra battuta, ed ha scoperto di essere una grande doppista sin da giovane (venne addirittura scelta come compagna da Martina Navratilova). Solo l’anno scorso si è convinta di poter essere forte anche in singolare. E l’erba esalta il suo gioco fatto di rasoiate al veleno. Adesso, insieme all’amica “cichi” Errani dedica ancora maggiore attenzione al doppio (sono prime nella Race, teste di serie numero 2 a Wimbledon e saranno tra le coppie favorite a Wimbledon), ma non deve dimenticarsi del singolare, dove si scrive la storia "vera". E’ già entrata tra le prime 20, ma sull’erba vale di più. E con un po’ di fortuna, chissà…
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