Elegante, garbata, spiritosa ma anche tenace, una vera leonessa. Lea Pericoli è stata insieme a Pietrangeli l’ambasciatrice del tennis italiano nel mondo, un’icona insostituibile del nostro sport

foto Ray Giubilo

Oggi è proprio un brutto giorno, non solo per me ma per tutto il tennis: ci ha lasciato Lea Pericoli, icona insostituibile del nostro sport. Se n’è andata col garbo e con la classe che l’ha contraddistinta per tutta la sua vita, in silenzio, senza clamore. Lascia un vuoto enorme.

E’ stata un po’ la Suzanne Lenglen del tennis italiano: ha fatto moltissimo per il tennis e non solo per quello italiano. Elegantissima e straordinariamente femminile in campo e fuori: il tennis femminile in Italia era lei e credo lo resterà. Non me ne vogliano Flavia (Pennetta) e Francesca (Schiavone), che sicuramente hanno vinto più di lei, ma Lea era Lea, era qualcosa che andava oltre il tennis, cosa che solo il suo grande amico Nicola Pietrangeli, Adriano Panatta e oggi Jannik Sinner sono riusciti a fare.
Per me, e lo dico senza esagerare, è come se avessi perso una parente: quando la vedevo ai tornei o a casa nostra, sia da giocatrice che da commentatrice o da semplice appassionata, ero felice, anche perché Lea era simpatica, potevi parlarle di tutto, era buona, gentile, premurosa, spiritosa, affascinante non solo fisicamente: anche dentro era bellissima, forse anche di più.
Talvolta anche una leonessa può avere garbo e classe perché Lea era una leonessa non solo in campo: ha sconfitto una brutta malattia proprio perché non si arrendeva mai, e dopo ha aiutato tutti, ha contribuito come pochi altri a raccogliere fondi per la fondazione di Veronesi, a dare coraggio a tutti quelli che aiutava.
Anche come telecronista fu all’avanguardia: competente ovviamente, ma anche spiritosa, arguta, coi tempi giusti senza mai strafare.

Penso alle tante donne del nostro video, alcune anche brave direi, molto brave, ma tutte se la tirano, vogliono creare un personaggio oggi come ieri: Lea non ne aveva bisogno, le bastava essere quello che era per piacere a tutti.
Da piccolo la andavo a vedere giocare e ne ero attratto, e non ero il solo, per la sua avvenenza, per i suoi famosi completini e il suo charme, ma anche dopo, fino all’ultima volta che l’ho vista, aveva un fascino tutto suo, perché una donna affascinante non ha età e lei oltre ad essere una grande campionessa, una grande commentatrice e una persona stupenda, era una Donna con la D maiuscola.
Ci mancherai tantissimo Lea, riposa in pace.