Un ottimo Andreas Seppi impegna il campione svizzero nella finale dell’ATP 500 di Halle. Si guadagna due set-point nel primo, ma Roger spara altrettanti ace e poi la spunta 7-6 6-4. Tuttavia, Seppi esce a testa alta e può sognare un grande Wimbledon.Negli annali rimarrà solamente la vittoria di Roger Federer, l’ottava a Halle, la quindicesima sull’erba, l’ottantaseiesima in carriera, ma Andreas Seppi ha tanti motivi per essere felice. Si è trovato in finale al Gerry Weber Open con tanta fortuna, ma ha legittimato il traguardo con un gran match, obbligando suo maestà a trarre il massimo dal proprio tennis. È finita 7-6 6-4 dopo oltre un’ora e mezza di equilibrio, a ritmi alti e tanto spettacolo, con l’azzurro che ha confermato una volta di più le sue grandi qualità sull’erba. È l’unico italiano ad averci vinto un titolo, e proprio dai prati rilancia una stagione frenata dai problemi all’anca, ma tornata interessante dopo la finale tedesca. Perché lo riporta fra i primi 30 del mondo, ma soprattutto per il grande tennis espresso all’ultimo atto. Se n’è accorto Federer: i due sono buoni amici, alla vigilia della finale hanno posato insieme alla ‘Fashion Night’ del torneo, e Roger l’aveva già battuto in ben undici occasioni, ma per prendersi il terzo successo consecutivo in Sassonia ha dovuto giocare al 100%. Proprio come in Australia, Andreas l’ha affrontato a viso aperto, senza paura, servendo bene, lasciando le briciole e non perdendo mai campo, di fronte a un rivale via via sempre più incisivo. Non si è lasciato distrarre nemmeno da una sosta di tredici minuti sul 3-3 40-40, necessaria per la chiusura del tetto del Centrale a causa di una leggera pioggia, e ha ripreso a martellare col diritto, tenendo sempre con agio i propri turni di battuta. In breve, ha perso perché Federer ha fatto il Federer nei momenti decisivi, che significa la palla-break annullata sul 3-4 del primo set e i due set-point cancellati due game più in là (con altrettanti ace), il successivo tie-break, e le fasi cruciali del secondo parziale. Sul 2-2 ha negato l’allungo a Seppi, mentre nelle fasi decisive è stato lui a cambiare marcia.
SEPPI SALUTA SENZA RIMPIANTI
Federer ha iniziato a presentarsi a rete sempre di più, e la tattica ha pagato, fruttandogli le prime palle-break dell’incontro. Seppi ha provato in tutti i modi a vendere cara la pelle, gli ha cancellato tre chance e si è preso il 4-4, ma a causa di un paio di imprecisioni ha dovuto cedere all’assalto successivo. Piccolezze, ma contro Federer si pagano. Tuttavia, l'azzurro ha ben poco di cui rammaricarsi: ha coronato con una grande prestazione la sua prima finale in un ATP 500, la seconda più anziana dell’anno per l’età media dei contendenti, dopo Estrella-Lopez a Quito. Alla vigilia, in conferenza stampa hanno addirittura chiesto all’azzurro se si sentisse favorito, segno che avevano intuito potesse venir fuori una grande finale. “Favorito? Questa è la mia ottava finale, mentre Federer ne ha giocate a centinaia”, ha scherzato l’azzurro, eppure non è andato poi così lontano da una nuova impresa. Federer gli ha sperato in faccia 36 colpi vincenti, ma lui ha giocato il suo match, e forse avrebbe pure meritato il primo set, risolto dall’avvio razzo di Federer nel tie-break, il sesto (su altrettanti giocati) finito nelle mani dello svizzero nel corso della settimana. Forse la differenza è stata tuttà lì, in quella progressione di diritti che gli ha regalato il mini-break nel primo punto, dando al match la prima piega importante. Ma Seppi ha zero colpe, e lascia la Germania a testa alta, consapevole di aver impegnato un gran Federer e di nuovo sicuro che l’obiettivo top venti entro la fine dell’anno è alla sua portata.
L’ANNO BUONO DI FEDERER?
In attesa di scoprire se ce la farà, Andreas ha confermato di essere il miglior azzurro di sempre sull’erba (con due finali e una vittoria), tornerà numero 1 d’Italia, e può sognare un grande Wimbledon. Arriverà all'All England Club con tanta fiducia, ma soprattutto da testa di serie, conquistata in extremis proprio grazie ai 300 punti raccolti in Germania. Avere la certezza di evitare i big nei primi due turni è già un grande punto di partenza, ma questo Seppi deve guardare più lontano, magari a quella seconda settimana raggiunta solo nel 2013. Intanto, la sua finale a Halle ha regalato all’Italia una delle campagne verdi più soddisfacenti di sempre, grazie anche al titolo di Camila Giorgi a ‘s-Hertogenbosch. A livello statistico gli azzurri hanno saputo fare meglio nel 2011, quando in Olanda ci vinse la Vinci e Seppi si impose a Eastbourne, ma questa finale vale anche di più, e prima dei Championships c’è ancora una settimana. Salvo cancellazioni dell’ultim’ora, Andreas dovrebbe giocare a Nottingham, dove raggiunse la semifinale nel lontano 2006, ed esordirebbe al secondo turno contro Lu o un qualificato. Chi invece andrà direttamente a Londra è Roger Federer, sempre più signore dell’erba. Ora che Nadal non fa più paura, e Djokovic è stato ridimensionato dalla sconfitta in finale a Roland Garros, non è da escludere che il 2015 possa diventare l’anno buono per un ultimo sigillo nel Tempio. Un Federer così lo meriterebbe eccome.
ATP 500 HALLE – Finale
Roger Federer (SUI) b. Andreas Seppi (ITA) 7-6 6-4
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