ROLAND GARROS. Il dietro le quinte del Roland Garros raccontato dal nostro Corrado Erba, osservatore sempre acuto: navette, pass, Bob Sinclair, Quinzi e altro ancora.
Secondo Corrado Erba, Gianluigi Quinzi può diventare un top-20
Di ritorno da Parigi, Corrado Erba – 8 giugno 2012
Un breve e semiserio diario del vostro in quel di Roland Garros, tra terrore in stile Luigi VI, Babolat xl, uomini scimpanzè e nefandezze varie.
Navette
La zona degli hotel della stampa rimane a circa 10 minuti di navetta gratuita da Roland Garros, sono guidate da autisti che più diversi non si può. C’è un giovinotto con i baffi alla Dalì, un nero dall’aria autorevole, un ragazzino curiosissimo che mi chiede ogni volta di Adriano Panatta, un ragazzotto umorale che ha immediatamente litigato con Gianni Ocleppo, facendoci fare un giro turistico non richiesto delle Banlieau. Quest’anno si sono dimenticati di inserirmi l’icona trasportation sul badge e ogni volta è una lotta per salire. Insomma, non ci si annoia.
Badge
A proposito di badge, quest’anno hanno rivoluzionato le icone che stampano sul badge inserendo alcuni simboli piu astrusi dell’alfabeto numerico. Ho chiesto in giro, ma i risultati sono che nessuno ne ha capito niente, dunque ci si avvicina ogni volta ai controllori che presidiano ogni mezzo metro dell’impianto e si spera di passare. I giorni passano, ma capire cosa voglia dire una specie di V nera su sfondo bianco e un TM circondato da minuscole personcine con le braccia alzate, rimane un mistero. A complicare ulteriormente le cose quest’anno sono stati cambiati alcuni percorsi obbligati, per raggiungere la tribuna stampa del Lenglen venerdì ci ho messo piu o meno 20 minuti attraversando ristoranti vip allietati da orchestrine jazz, sale presidiate da nerboruti massaggiatori e bar per addetti ai lavori che offrono un caffè al modico prezzo di 2 euro e 20.
Fotografie
Quest’anno vige una politica tipo il terrore post rivoluzione francese, fare una foto con un telefonino dalle tribune stampa costa senza mezzi termini l’espulsione immediata dal torneo, voci confermate parlano già di quaranta accrediti ritirati, ormai tutti hanno il terrore perfino di tirare fuori il blackberry per fare una telefonata.
Telecronisti
Siamo usciti a cena tutte le sere con gli amici Ferrero e LoMonaco di Eurosport.
Come dice sempre Ferrero, “forse meglio di lavorare in miniera però….”.
In effetti hanno uno schedule piuttosto impegnativo che eccede facilmente le 12 ore lavorative giornaliero. Bastava vedere le facce di Fede e Jacopo quando addentavano finalmente una bistecca da Silvano alle 11 di sera prima di crollare….
Ok d’accordo la minera no…però..
Shopping
Quest’anno per la prima volta Roland Garros ha fatto esporre stand solo agli sponsor istituzionali (lacoste, Adidas, Babolat), dunque sono mancate tutte le case di racchette, prima era piacevole vedere qualche novità passare sotto gli occhi, quest’anno invece solo boutique griffate Roland Garros a profusione. T-shirt 29 Euro, polo da 80 euro e altre cosine a prezzo calmierato.
Quinzi
Ho visto due match del putto di Porto San Giorgio e devo dire di essere stato favorevolmente impressionato. Non è il predestinato che qualcuno si aspetta ma ha un gioco solido di colpi e soprattutto di testa. Fa sempre la cosa giusta, se c’è da remare rema, se c’è da venire avanti viene.
Potrebbe essere buono per i top 20, sopra, spero di sbagliarmi, manca qualcosa. Qui anche gli junior vengono convocati in conferenza stampa come i grandi e pur comprensibilmente confuso da almeno 10 cronisti presenti, il ragazzino è stato molto simpatico rispondendo alle domande con uno slang spagnolo marchigiano.
Conferenze
Le due battute migliori sentite in conferenza.
Domanda
“Dove è suo padre?”
Sharapova (visibilmente rilassata)
“In Florida con il mio cane”
“Lo sente spesso” ?
“Tutto le sere, i mean, almeno per sapere se il cane è ancora vivo”.
Domanda
“Come deve essere un uomo per essere sexy” ?
Kutnezova (visibilmente infastidita)
“Da noi in Russia basta che l’uomo sia almeno un gradino sopra lo scimpanzé per essere ok”….
Bob Sinclair
Il noto dee jay, impallatissimo del gioco e personalmente molto simpatico al sottoscritto, ha seguito tutto il match Mathieu /Granollers in prima fila facendo un tifo indiavolato. Al suo fianco una signora sui cinquanta piccina ma molto distinta e un amico blasè.
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