US OPEN, DAY 15 – Si chiude l’ultimo Slam dell’anno. Rafael Nadal e Novak Djokovic si affrontano per la 37esima volta. Favorito Nadal: è più fresco e ha trovato un gran servizio.
L'ultima sfida-Slam tra Nadal e Djokovic è stata la semifinale del Roland Garros
Di Riccardo Bisti – 9 settembre 2013
Nel pronostico di ieri avevamo ipotizzato un successo di Serena Williams per "7-5 6-4 o 6-4 6-3". Quando Serena è andata a servire per il match sul punteggio di 7-5 5-4, eravamo pronti all'autocelebrazione. Poi è successo quel che è successo: per fortuna l'americana ha "salvato" il nostro pronostico, pur mostrando qualche difficoltà mentale in più rispetto al previsto. Il torneo si chiude con la finale più attesa. Forse non è la più desiderata, ma non c’è dubbio che Nadal e Djokovic siano i più forti del momento. Sarà una sorta di “spareggio” per stabilire il più forte del 2013: hanno vinto uno Slam a testa e chi trionferà sarà l’unico plurivincitore del 2013. Ci aspetta una partita combattuta, spinta al limite, nel rispetto della tradizione. Non abbiamo certezze: tuttavia, puntiamo sullo spagnolo perché è più fresco e il servizio gli potrebbe dare una mano nei momenti delicati. Le nostre sensazioni sono confermate dalle quote dei bookmakers, che pagano un successo dello spagnolo a 1.71 contro il 2.40 riservato a Djokovic. I pronostici quotidiani di TennisBest torneranno a gennaio con l’Australian Open.
NOVAK DJOKOVIC vs. RAFAEL NADAL
Abbiamo subito sezionato i precedenti. Tutti sanno che sarà il 37esimo scontro diretto, con Rafa avanti 21-15. Tuttavia, se limitiamo l’analisi al cemento all’aperto, i dati si ribaltano. Djokovic ha vinto 9 volte su 13 e spesso ha dato l’impressione di essere più forte. I rimbalzi alti e regolari e i movimenti richiesti dal duro gli danno una mano. Avessero giocato qualche mese fa, avremmo puntato sul serbo. Ma oggi diamo fiducia allo spagnolo. I motivi sono tanti. Il primo è di natura tecnica: il servizio. Nadal ha fatto come Andre Agassi, che qualche anno fa disse: “Non avrò una prima palla potentissima, però mi sono costruito un gran turno di servizio”. Oggi Rafa è quasi invulnerabile quando è alla battuta. Magari non tirerà 30 ace, ma è migliorato quel tanto che basta per mettersi in buona posizione sin dal colpo successivo. Ovviamente la risposta di Djokovic lo metterà a dura prova, ma se lo stesso serbo è arrivato a dire: “Nadal ha la migliore seconda palla del circuito”, significa che il progresso di Nadal è stato evidente. Proseguiamo con Djokovic: a parte le solite frasi di circostanza (“Oggi il numero 1 è lui”), il serbo ha visto nella maggiore aggressività il miglioramento del Nadal versione 2013. Capita sempre più spesso che lo spagnolo colpisca la palla in fase ascendente. “Rafa sta giocando il suo miglior tennis di sempre sul cemento – ha detto il serbo – sarà pieno di fiducia, ma so come affrontarlo. Il duro è la superficie dove ho ottenuto i migliori risultati. Ci siamo già affrontati due volte in finale e so cosa ho bisogno di fare. Ovviamente è facile dirlo da seduti, ma dovrò dimostrarlo sul campo”. Cosa deve fare il serbo? Facile: sbagliare poco, servire benissimo e cercare di partire bene. Le stesse cose che deve fare Nadal. Crediamo che il primo set sia fondamentale: Nadal è abituato a fare match di testa: un’eventuale partenza ad handicap potrebbe metterlo in difficoltà.
Dopo la vittoria su Richard Gasquet, lo spagnolo ha detto: “Se mi piace giocare contro Djokovic? Onestamente preferirei qualcun altro! Le partite contro Novak sono sempre speciali. Se giochiamo al massimo, il livello è altissimo: scambi lunghi, portiamo il gioco al limite e ci mettiamo in difficoltà a vicenda”. Nessuno dei due ha parlato dei dettagli tecnico-tattici, anche se non ci saranno grosse differenze rispetto ai match precedenti. L’impressione è che sarà una gara di resistenza in cui saranno incastonate ottime giocate. Difficile ipotizzare chi crollerà per prima. E allora perché stiamo con Nadal? Detto del vantaggio al servizio, lo spagnolo ha meno tennis nelle gambe e quindi è più fresco. La sua semifinale è durata due ore in meno rispetto a quella di Djokovic, e nel complesso il suo torneo è stato meno faticoso. Djokovic ha rischiato grosso contro Wawrinka, ma viene da un’estate tribolata. A Wimbledon ha perso una brutta finale, a Montreal ha ceduto proprio a Nadal (dopo che non ci perdeva sul cemento da tre anni) e a Cincinnati il servizio di Isner lo ha messo KO. Non è più il cannibale del 2011. Ovviamente può vincere, ma siamo convinti che se il match diventasse una battaglia, il primo a cedere potrebbe essere lui, come dodici mesi fa contro Murray. Dopo aver perso i primi due set, ha compiuto uno sforzo monumentale per portare la sfida al quinto. Poi è crollato. Murray è convinto che la pausa al bagno e l’auto-training siano stati decisivi, ma la verità è che Djokovic aveva meno benzina di lui. Dando un’occhiata alla rivalità tra Djokovic e Nadal, ci accorgiamo che soltanto due volte uno dei due è crollato alla distanza. Curiosamente, è sempre accaduto nelle due finali allo Us Open: nel 2010 Djokovic crollò al quarto, così come Nadal nel 2011. Le sensazioni di quest’anno fanno pensare a un Nadal con un po’ di benzina e qualche soluzione tattica in più. Probabilmente toccheremo le quattro ore e vedremo almeno un tie-break, ma siamo convinti che si imporrà lo spagnolo. In caso di successo, Nadal intascherebbe il 13esimo Slam e si porterebbe al terzo posto nella classifica di tutti i tempi, staccando Roy Emerson e avvicinandosi ai 14 di Pete Sampras e i 17 di Roger Federer. E Djokovic? Arriverebbe a quota 7 agganciando McEnroe, Wilander, Newcombe e i “moschetteri” Cochet e Leconte. Ce la farà, ma forse non stavolta.
Rafael Nadal in quattro set.
PRONOSTICI TOTALI: 124
PRONOSTICI GIUSTI: 95
PRONOSTICI SBAGLIATI: 29
PRONOSTICI CON IL NUMERO ESATTO DI SET: 57
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