Se non ci fosse Federer, gli ottavi del Masters 1000 di Indian Wells non varrebbero un buon ATP 500. Tra i giovani convince solo Chung, tra gli inseguitori di rivede Raonic, mentre gli altri hanno troppo da dimostrare. Soltanto un giocatore sembra avere la forma e la caratura per impensierire Federer. Si tratta di…

Chissà cosa staranno pensando Tommy Haas e Larry Ellison, direttore e patron del BNP Paribas Open di Indian Wells. Ogni anno investono soldi ed energie per migliorare il loro torneo, e magari avvicinarlo alle prove del Grande Slam. Nel 2018 si sono inventati addirittura il bonus: un milione di dollari extra per chi vincerà sia singolare che doppio. Difficilmente lo assegneranno: tra le donne è già impossibile mentre tra gli uomini sono rimasti soltanto Feliciano Lopez, Pablo Cuevas e Sam Querrey, non esattamente i favoriti per il titolo in singolare. Il tabellone allineato agli ottavi evidenzia parterre povero, azzoppato da assenze e risultati a sorpresa. Sono i numeri a parlare: dei sedici giocatori ancora in gara, soltanto quattro sono compresi tra le prime sedici teste di serie (Federer, Del Potro, Anderson e Carreno Busta), in sei sono teste di serie “secondarie” mentre ben sei sono addirittura “unseeded players”. Scenario apocalittico per gli organizzatori. Per fortuna c'è Roger Federer: la sua eterna giovinezza è preziosa per lui, ma anche per il torneo. Senza lo svizzero, il tabellone di Indian Wells non avrebbe fatto fare i salti di gioia a un buon ATP 500. E allora ci si domanda: troppo forte Federer o la concorrenza non è all'altezza? Come spesso accade, la verità sta nel mezzo. Federer ha dato una lezione di comportamento e programmazione a tutti gli avversari, ma da dietro spingono in pochi, peraltro a corrente alternata.

SPERANZA DEL POTRO
La “lost generation” (i giocatori nati tra il 1988 e il 1995) pensava di aver recuperato in extremis Grigor Dimitrov, ma quest'anno sta giocando male. L'unico redivivo a Indian Wells è Milos Raonic, capace di vincere due partite di fila a sette mesi dall'ultima volta. Ma può rischiare contro il redivivo Marcos Baghdatis, che non non andava così avanti in un Masters 1000 da oltre cinque anni. I giovani danno segnali, ma a intermittenza: il più solido sembra Hyeon Chung, potenziale avversario di Federer nei quarti (ma che a Melbourne stava prendendo una stesa memorabile prima di ritirarsi). Coric è in ripresa ma deve dimostrare ancora molto, discorso ancora più valido per Taylor Fritz. A parte Federer, sono in gara ancora otto over 30 e pochi sono entusiasti all'idea di vedere Anderson-Carreno Busta, che pure è stata una (dimenticabile) semifinale dello Us Open. Per non parlare di Kohlschreiber-Herbert, con il francese (n.93) secondo peggior classificato ancora in gara (alle sue spalle c'è solo il n.102 Baghdatis, che però ha un passato da top-10). E allora, a salvare il torneo, potrebbe arrivare Juan Martin Del Potro. Accreditato della sesta testa di serie, ha giocato un ottimo match contro David Ferrer, ancora migliore di quello di due settimane fa ad Acapulco. Ha ripreso a offendere con il rovescio ed è una bella notizia, specie considerando che il dritto è il più potente nella storia. Con l'eliminazione di Cilic sembra avere la strada spianata almeno verso la semifinale. A inizio torneo erano le sensazioni, oggi sono anche i numeri ad accreditarlo come potenziale avversario di Federer. Non cadremo nell'errore di sostenere che Federer stia vincendo perché gli avversari non sono all'altezza, ma non c'è dubbio che – almeno a Indian Wells – gli incastri e le situazioni gli stiano dando una mano.

ATP MASTERS 1000 MIAMI – Ottavi di Finale
Roger Federer (SUI) vs. Jeremy Chardy (FRA)
Hyeong Chung (COR) vs. Pablo Cuevas (URU)
Borna Coric (CRO) vs. Taylor Fritz (USA)
Kevin Anderson (SAF) vs. Pablo Carreno Busta (SPA)
Sam Querrey (USA) vs. Feliciano Lopez (SPA)
Milos Raonic (CAN) vs. Marcos Baghdatis (CIP)
Juan Martin Del Potro (ARG) vs. Leonardo Mayer (ARG)
Philipp Kohlschreiber (GER) vs. Pierre Hugues Herbert (FRA)