Sorteggiati i gironi delle ATP Finals, denominati in onore dei primi vincitori del nuovo millennio: Gustavo Kuerten e Lleyton Hewitt. Nonostante i precedenti, Federer sembra leggermente più fortunato di Djokovic. Ad ogni modo, sia lo svizzero che il serbo hanno un buon margine sugli inseguitori. Potenziale bagarre per gli altri posti qualificazione.Una cerimonia ospitata da “The One Show”, in onda su BBC One, ha stabilito i gruppi delle ATP Finals 2018. In assenza degli otto protagonisti, a fare le veci del nostro mondo c'era la leggenda Boris Becker. Non era il caso effettuare il sorteggio con una settimana di anticipo, ma lo show business prevede anche questo. Quella del 2018 sarà la decima (e terz'ultima edizione) a Londra: per questo, l'ATP ha voluto celebrare i primi due vincitori del Masters nel 21esimo secolo: Gustavo Kuerten (vincitore a Lisbona nel 2000) e Lleyton Hewitt (trionfatore a Sydney nel 2001 e a Shanghai l'anno successivo). Si tratta di giocatori contemporanei, soprattutto l'australiano, e impressiona che abbia giocato (e vinto) contro sei degli otto partecipanti. Gli unici che non ha fatto in tempo ad affrontare, ovviamente, sono i più giovani: Alexander Zverev e Dominic Thiem. Ad alimentare la suggestione, il fatto che il “suo” gruppo sia guidato da Roger Federer, contro il quale ha giocato sfide memorabili. Si sono affrontati ben 27 volte, tre al Masters di fine anno: l'australiano vinse nella semifinale del 2002, mentre Federer si prese la rivincita due anni dopo a Houston, vincendo sia nel girone che in finale. Con Djokovic e Federer nettamente favoriti rispetto agli altri, sembra che il sorteggio sia stato leggermente più favorevole allo svizzero, ma sono sfumature. Ecco i gruppi e i precedenti.GRUPPO GUSTAVO KUERTEN
Novak Djokovic – Alexander Zverev – Marin Cilic – John Isner
Novak Djokovic vs. Alexander Zverev 1-1
Novak Djokovic vs. John Isner 8-2
Novak Djokovic vs. Marin Cilic 16-2
Alexander Zverev vs. John Isner 4-1
Alexander Zverev vs. Marin Cilic 5-1
Marin Cilic vs. John Isner 7-3
GRUPPO LLEYTON HEWITT
Roger Federer – Dominic Thiem – Kevin Anderson – Kei Nishikori
Roger Federer vs. Dominic Thiem 1-2
Roger Federer vs. Kevin Anderson 4-1
Roger Federer vs. Kei Nishikori 7-2
Dominic Thiem vs. Kevin Anderson 2-6
Dominic Thiem vs. Kei Nishikori 1-3
Kevin Anderson vs. Kei Nishikori 3-5PIÙ ZVEREV CHE CILIC O ISNER
I numeri degli scontri diretti sorridono in misura maggiore a Djokovic (25 vittorie e 5 sconfitte) rispetto a Federer (12-5), ma la sensazione è che il gruppo del serbo possa nascondere qualche insidia in più. Più che Sascha Zverev (battuto poche settimane fa a Shanghai), il servizio potrebbe consentire a Marin Cilic e John Isner di fare match pari. Molto dipenderà dalla rapidità della superficie. Fosse piuttosto veloce, avrebbero le loro chance. Raramente l'hanno spuntata, ma non si sa mai. I successi di Isner contro Djokovic sono arrivati per un pelo (Indian Wells 2012 e Cincinnati 2013), mentre Cilic lo ha stoppato cinque mesi fa in finale al Queen's. Gli otto giorni di recupero dopo l'intenso weekend di Bercy dovrebbero presentare un Djokovic in grande condizione, pronto a dare la caccia al sesto titolo in questo torneo. Difficile che gli sfugga il primo posto nel girone. Per la seconda piazza, la classifica e – soprattutto – i precedenti dicono Zverev. Se è avanti 5-1 contro Cilic e 4-1 contro Isner ci sarà un motivo. Il tedesco sta affinando il lavoro con Ivan Lendl e i frutti matureranno nel 2019, però arriva a Londra in discrete condizioni, peraltro dopo essere sfuggito alla bagarre per ottenere la qualificazione. Non a caso, è il terzo favorito dei bookmakers per la vittoria finale. Il kick off del girone è previsto lunedì 12 novembre: si parte con Zverev-Cilic (alle 15 italiane) e Djokovic-Isner alle 21.BAGARRE ALLE SPALLE DI ROGER
Alzi la mano chi ricordava (o immaginava) che Roger Federer è in svantaggio negli scontri diretti contro Dominic Thiem. Probabilmente in pochi. Si sono affrontati tre volte nel 2016: lo svizzero vinse a Brisbane, l'austriaco replicò a Roma e Stoccarda. E oggi sta cercando di diventare sempre più competitivo al di fuori della terra battuta. Detto questo, il Federer visto a Bercy sembra superiore, e le condizioni di gioco indoor gli sono cucite addosso. Roger non vince il Masters da ben sette anni, ma nel frattempo ha giocato tre finali. Non avrà nessuna voglia di farsi sorprendere da Kevin Anderson dopo la beffa a Wimbledon (prima sconfitta dopo quattro successi) e ancora meno da Kei Nishikori, battuto sette volte su nove. Mischiando qualità tecniche, condizioni di gioco e precedenti, il giapponese sembrerebbe il secondo favorito del girone a dispetto del ranking: è avanti 3-1 contro Thiem (asfaltato a Vienna) e 5-3 contro Anderson (ci ha perso a Vienna, si è preso la rivincita a Bercy). Il problema di Kei, come sempre, è di natura fisica. Ha già fatto sapere che arriverà a Londra un po' stanco. Esserci, per lui, è già un successo: dodici mesi fa stava sfogliando la margherita per capire se avrebbe dovuto operarsi al polso. Ci sono poi Thiem e Anderson: l'austriaco sta crescendo e ha vinto gli ultimi due scontri diretti contro il sudafricano (dopo aver perso i primi sei). I miglioramenti in risposta sembrano poter essere la chiave. Da parte sua, Anderson darà più del massimo perché la sua prima apparizione al Masters potrebbe anche essere l'ultima. Difficile fare un pronostico, poiché hanno tutti buone argomentazioni per sperare di passare il girone. Il match inaugurale dell'intero Masters (almeno in singolare) sarà Anderson-Thiem alle 15 italiane di domenica, mentre in sessione serale ci sarà Federer-Nishikori.A margine del singolare ci sarà anche il Masters di doppio, che allungherà le sessioni di gioco e garantirà lo svolgimento di ben 30 match nel corso della settimana. Ecco i sorteggi.
GRUPPO LLODRA-SANTORO
Jamie Murray / Bruno Soares
Raven Klaasen / Michael Venus
Juan Sebastian Cabal / Robert Farah
Nikola Mektic / Alexander Peya
GRUPPO KNOWLES-NESTOR
Oliver Marach / Mate Pavic
Pierre Hugues Herbert / Nicolas Mahut
Lukasz Kubot / Marcelo Melo
Mike Bryan / Jack Sock
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