Tanti anni fa, Andreas Seppi rimase per un soffio fuori dalle teste di serie dell'Australian Open. L'urna si incarognì e gli diede Roger Federer al primo turno. Anni dopo si sarebbe preso la soddisfazione più bella, proprio sullo stesso campo, ma allora suonò come un'ingiustizia. Venerdì avrà pensato lo stesso Philipp Kohlschreiber. Il tedesco è un tipo talentuoso, adora giocare sull'erba e ad Halle è stato ad un passo dal bacchettare Roger Federer. Ma il ranking ATP l'ha messo, beffardamente, al numero 33 ATP. Primo escluso dalle teste di serie. E il destino gli ha fatto un brutto scherzo: primo turno contro Novak Djokovic, numero 1 del tabellone e campione in carica. E pensare che davanti a sé trova sei tennisti in meno di 100 punti. Gli sarebbe bastato non trovare Federer ad Halle e sarebbe stato testa di serie. Oppure che il forfait di David Ferrer fosse arrivato 48 ore prima. E invece niente, “unseeded” come altri 95, quasi tutti meno forti di lui. Contro Federer, giusto un paio di setitmane fa, si è trovato 5-3 nel tie-break decisivo. Ma Roger ha trovato il suo tennis nel momento del bisogno e lo ha battuto, come in tutti gli otto scontri diretti. Insomma, il tennis di "Kohli" gli offre tanti opzioni: servizio in kick o in slice, un bel rovescio tagliato e una condotta tattica molto intelligente. Non è un caso che proprio a Wimbledon abbia raggiunto il suo unico quarto di finale Slam, nel 2012. E non è un caso che sull'erba abbia una percentuale vittorie-sconfitte molto migliore rispetto alle altre superfici. Ok, sul verde si gioca poco, ma i dati iniziano ad essere credibili se sei professionista dal 2001 e hai giocato più di 70 partite con il verde sotto le scarpe.
L'IMPUGNATURA DEL DRITTO
“L'erba è una superficie molto complicata – dice Kohlschreiber – ci sono alcuni giocatori che preferiresti affrontare sulla terra, soprattutto quelli che servono bene. Federer ha un gran servizio, non potentissimo ma con tante variazioni. Ma gente come Monfils e Janowicz picchiano duro. Ma io ho lavorato molto sulla risposta al servizio, ho molta fiducia in questo colpo e credo che sia un fattore chiave sull'erba”. Un altro elemento importante è il rovescio a una mano: eleganza assoluta, efficacia notevole, soprattutto sull'erba. “Non ho mai tirato il colpo bimane, mi hanno insegnato così da piccolo, non so perchè non ho cambiato, ma non me ne pento. In fondo credo di avere un ottimo rovescio. Semmai mi piacerebbe migliorare il dritto, soprattutto l'impugnatura. Ecco, se tornassi indietro, farei qualcosa di diverso con il dritto”.
SEI SCONFITTE CONTRO NOLE
Il primo turno ad Halle e i quarti a Stoccarda non rendono l'idea del suo rendimento. “Ma se continuo così, i risultati arriveranno”. Prima del sorteggio, Philipp aveva lasciato intendere di avere grandi speranze. “Voglio fare bene a Wimbledon, ma non mi pongo obiettivi. Quando dicevo di voler raggiungere la seconda settimana di uno Slam ho sempre fallito. Per questo voglio giocare un match dopo l'altro, sperando che siano tanti!”. Ma in questi gironi gli dei del tennis si sono incarogniti contro il tedesco. Ha pescato un Djokovic che avrebbe evitato con appena 20 punti in più. Dopo il sorteggio, senza farsi prendere dallo scorsamento, ha portato su Twitter una foto scherzosa con il serbo. “Ha iniziato ad attaccarmi ancor prima del match!”. I precedenti sono impietosi: 6-1 per Djokovic, anche se non si sono mai affrontati sull'erba. L'unico successo di “Kohli” risale al Roland Garros 2009, un triplo 6-4 sulla terra battuta contro un Nole che era già grande, ma non ancora leggenda. Per il resto, sconfitte più o meno nette. Ma mai sull'erba, laddove Nole ha ripreso ad allenarsi da poco, dopo 10 giorni di inattività, e sa che sarà un match molto, molto difficile. Le partite di esibizione al Boodles Challenge non hanno un grosso valore. Inoltre non avrà molto tempo per prepararsi, giacchè i due inaugureranno il programma sul Centre Court, come secolare tradizione di Wimbledon. Nole è il favorito, ci mancherebbe. Ma attenzione…