Lo statunitense è uno dei nomi più sorprendenti qualificatosi per le Next Gen ATP Finals di Gedda: ecco la sua storia

Foto Instagram

Nishesh Basavareddy è uno dei nomi da scoprire nelle Next Gen ATP Finals di Gedda. Il classe 2005 statunitense è reduce da una stagione decisamente sorprendente che l’ha portato fino al n.138 del mondo e a una crescita davvero straordinaria.

Originario da una famiglia indiana di Newport Beach, il tennis è stato presente nella sua vita sin dalla tenera età, quando i suoi fratelli più grandi avevano già la racchetta in mano. Il momento in cui si innamora di questo sport arriva all’età di otto anni: con la famiglia si trasferisce nell’Indiana centrale e, con il suo allenatore Bryan Smith, incontra quello che sarà il suo mentore, ossia Rajeev Ram. Un incontro che porrà le basi per un legame saldo con il doppista americano, che lo aiuterà a crescere e ad esplodere tennisticamente.

Basavareddy ha studiato alla prestigiosa Stanford University laddove ha vinto il premio di ‘Pac-12 Singles Player of the Year’ e ha concluso al 12° posto del ranking universitario, mostrando già le sue stimmate e guadagnandosi una borsa di studio. Dalla metà del 2024 è arrivato il definitivo salto al professionismo e anche in questo è stato fondamentale Ram: “Rajeev è stato molto importante per me perché ha giocato a tennis a livello juniores, a livello universitario e ha fatto il salto al tennis professionistico dopo aver lasciato l’Università dell’Illinois. I suoi consigli su cosa aspettarsi dal circuito maggiore sono stati preziosissimi”. Anche a livello juniores aveva mostrato il suo talento: il titolo in doppio con Ozan Baris allo US Open 2022 e il Trofeo Bonfiglio sempre nel 2022, raggiungendo il n.3 della classifica under 18.

Da luglio in poi si è dedicato esclusivamente ai tornei professionistici, Challenger e l'”eccezione” dello US Open: 47 vittorie su 63 partite giocate, 15 tornei disputati vincendo a Tiburon e Puerto Vallarta e raggiungendo la finale a Champaign, Charlottesville, Charleston e a Bloomfield Hills. Una continuità straordinaria che gli ha permesso di scalare 313 posizioni, salire al numero 138 del mondo e garantirsi la possibilità di giocare a Gedda insieme ai migliori under 20 del mondo e fare un’ulteriore esperienza prima dell’Australian Open, che giocherà grazie a una wild card.