di Giorgio Spalluto – foto Getty Images
Pazienza e aggressività. Due paroline ripetute come un mantra ai giornalisti che, scettici sulle sue possibilità, già a partire dalla conferenza post vittoria sulla Kanepi, le chiedevano quale sarebbe stato il piano tattico da opporre all’impeccabile Caroline Wozniacki, giunta in semifinale cedendo soli 17 game (meno di quattro per match) nei primi 5 incontri.
Di pazienza ne ha avuta davvero tanta, Vera. E non solo perché di fronte aveva quello che fino ad oggi si era rivelato un vero e proprio muro, in grado di rimandare al di là della rete qualsiasi bordata avversaria, ma anche per colpa del suo attrezzo. Vera, infatti, passerà alla storia per essere la prima giocatrice ad approdare in una finale di slam grazie all’ausilio di ben 5 racchette diverse. Per una volta, però, questo continuo cambio di attrezzo non è stato frutto dell’atavica isteria cui Vera ci ha abituato ormai da anni, vissuti sull’orlo di una crisi di nervi. No, neanche una racchetta distrutta, oggi. Non sarebbe stata una grande idea, vista la scarsa tenuta delle corde. Saranno 4 le racchette a tradire la russa che però ha dimostrato una maturità disconosciuta fino a poco tempo fa.
Dall’altra parte, ecco la Wozniacki che non ti aspetti. Esce male dai blocchi, cedendo il servizio nel terzo game, dopo aver fronteggiato già nel primo gioco 2 palle break. Zvonareva, fin da subito, è impegnatissima a trovare la giusta alchimia tra la pazienza e aggressività teorizzate già nei giorni precedenti. Necessita di quell’equilibrio, anche mentale, che spesso le è mancato nel corso di una carriera ormai assestatasi su livelli di eccellenza, come la recente finale di Wimbledon testimonia. Il vento impetuoso delle scorse giornate pare aver offuscato le sicurezze della numero 1 del seeding. Siamo ancora nel sesto gioco (3-2 Vera e servizio) e “Caro” ha già messo a referto più errori gratuiti (11) di qualsiasi altro set giocato qui a New York.
Il colpo che decide il primo parziale è la rischiosissima smorzata di rovescio (seguita da uno splendido lob) giocata dalla Zvonareva in una situazione di punteggio delicatissima (15-30), quando è chiamata a servire per il match. Le due splendide sortite a rete che seguono, oltre a regalarle in maniera del tutto inaspettata il primo set (6-4), certifica come la russa sia entrata in campo con un piano tattico ben preciso, quello di variare il gioco il più possibile, senza lasciarsi irretire dalla ragnatela della Wozniacki. Anche il servizio (soprattutto la prima al centro) consente alla moscovita di portare a casa il 75% di punti con la prima, tra cui 2 ace giunti nei momenti cruciali del set.
L’inizio del secondo set è la fotocopia del primo. Vera va avanti di un break nel terzo gioco, dopo aver fallito 2 palle break nel game di apertura. A differenza del primo parziale, la danese recupera subito il mal tolto, profittando, sul 40-30 per la russa, di una sciagurata voleè di Vera, conseguente a uno smash impreciso. Siamo 2-2, ma si poteva tranquillamente essere 4-0 per Vera. Il dritto di Caroline, però, è una banca e consente alla finalista di Wimbledon di tornare avanti di un break. Sul 4-2 il match raggiunge livelli di comicità imbarazzanti, soprattutto per quello che riguarda la Zvonareva, costretta a fronteggiare l’ennesimo cambio di racchetta. Peccato che le precedenti siano ancora in bacino di carenaggio. Vera non si fa prendere dal panico, gioca un punto con una racchetta di “fortuna”, in attesa dell’attrezzo giusto.
La numero 7 del seeding non si lascia distrarre dalla scarsa collaborazione delle sue corde (e del suo incordatore) e prosegue a macinare gioco. Sul 5-3 va in scena il game della frustrazione, quello in cui Caroline sul 15 pari si esibisce in una palla corta improbabile su cui Vera si avventa, portandosi a due punti dal match. Saranno il 30° e 31° errore gratuito della danese a regalare alla moscovita la seconda finale di slam consecutiva.
Grazie a questo successo, Vera si è garantita il nuovo best ranking di numero 4. Serena Williams può recuperare con calma. La sconfitta della Wozniacki la mette al riparo da un ribaltone in vetta alla classifica.
© 2010 “Il Tennis Italiano” – Tutti i diritti riservati