di Federico Ferrerofoto Ray Giubilo
Amarcord
Guga Kuerten
di Federico Ferrero
foto Ray Giubilo
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Amarcord
Guga Kuerten. Ve lo ricordate il re di Parigi,
l’imbattibile, il
titolare del samba-tennis che dichiarò il suo amore al Roland Garros
disegnando
un cuore sul campo per coricarcisi dentro? Bene, pare aver trovato, il
vecchiotto Kuerten, la sua nuova missione: far brillare gli altri di luce
riflessa. Guga, trentuno anni il dieci settembre, ha giocato una manciata
di partite nell’ultimo anno e mezzo. Le ha perse tutte per due set a zero:
a Costa do Sauipe 2006 contro Ghem, ad Asuncion lo scorso novembre contro
Eitzinger, a Santiago a inizio anno contro Pashanski e, ultimo capitolo,
nel round robin di Viña del Mar contro Albert Montanes e Oscar Hernandez.
Ecco, vedendolo in azione in Cile, sentendo le sue parole di speranza (il
tennis c’è, manca il ritmo partita, l’anca è guarita,
la motivazione
è forte) con l’appropinquarsi della Stagione Rossa ci si chiede:
può farcela
a tornare grande, Guga? Ma sì. Nonostante tutto. Purché non si
pensi a
una resurrezione traslata nel circuito maschio, sulla scorta di quella
di Martina Hingis. Primo, perché i miracoli sono tali se non capitano
tutti
gli anni. Secondo, perché la Hingis non ha mai smesso di giocare, anzi,
la voce che circola con insistenza è che l’infortunio al piede
dichiarato
come scusa per lasciare per tre anni il circuito servisse per non compromettere
la causa intentata allo sponsor tecnico e per evitare di continuare a subire
il Williams-dominio. Il tennis di Kuerten non è vecchio per questo
tennis:
un artista non passa di moda. E che delizia sarebbe poter seguire sfide
sulla terra tra Guga e Rafa Nadal? Dai, proviamo a crederci.
La settimana scorsa
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Una
settimana di mancati profeti in patria, quella appena trascorsa. Per
Nicolas
Massu (da pronunciare con l’accento sulla “u”),
colpito e affondato
dalla sindrome delle Olimpiadi: il cileno, cui la gloria dei cinque cerchi
ha fatto perdere l’orientamento ma trovare una amica del cuore come Salma
Hayek (non la conoscete? Andate qui:
it.wikipedia.org/wiki/Salma	
5;Hayek)
si è ritagliato un posto in finale nella sua Viña del Mar
giocando un tennis
orribile e salvando sette match point nei quarti di finale a Sergio Roitman
(punteggio: 0-6 7-6 e ritiro) prima che l’argentino uscisse dal campo
in barella con gli adduttori lesionati. Peccato: Luis Horna non era
d’accordo
e si è preso tutto il piatto. A Zagabria
Ivan Ljubicic
ha mancato
il bis con l’ex torneo di Milano, trasferitosi a est e dedicato
gentilmente
al gioco del Piatti boy. Terreno velocissimo (ricordava il Supreme Court
degli anni ’90) e tifo assordante. Ljubo, di suo, ci ha messo il servizio
caldo (novanta ace nella settimana) e recuperi… "alla Ljubo"
contro Thomas Johansson e Mikhail Youzhny, con fiducia e tenuta mentale
da campione. Peccato: qui è arrivato
Marcos Baghdatis (nella foto)
a rovinare la festa. Marcos non ha mai perso contro il croato, ha un gioco
più vario e sa essere più
match winner di lui.
Bel tempo
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Splende
finalmente il sole per il povero Nikolay Davydenko che ha trovato chi lo
riparerà dal freddo invernale. Si chiama Airness (
www.airness.fr),
è uno sponsor tecnico del calcio francese grazie al quale il numero tre
del mondo potrà smettere di comprare magliette e pantaloncini al
supermercato.
Sempre a proposito di moda, meno conosciuta: Guga Kuerten, ex storico
testimonial
Diadora, passato brevemente al marchio verdeoro Olympikus, cura da tempo
la sua linea di abbigliamento. Volete dare un’occhiata alla collezione?
Ecco qui:
www.gugakuerten.com.br.
Cattivo tempo
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Il
pubblico di Zagabria. Con tutti i campioni di cui la Croazia è
stata
omaggiata, dagli
slammer Goran e Iva Majoli a Ljubo, che di Slam
non ne vince ma è stabilmente in cima al ranking, i croati mancano di
cultura
sportiva applicata al tennis. Gelo sui punti altrui, se non fischi. Tifo
esagerato, urlato, partigiano contro i giudici nei rari casi di decisioni
sfavorevoli a Ljubicic. Peggio che in Davis. Ah, ecco, i giudici di linea:
rimproverati più volte dal giudice di sedia di turno (Mohammed Lahjani
in particolare), sarebbero stati castigati infinite volte da Occhio di
Falco, che però mancava. Che imparino, tutti, dalla classe di Ivanisevic
e Ljubicic. Quelle cose lì si facevano negli anni della guerra fredda,
quando si giocava a Praga.
Previsioni del tennis
Nel weekend è prevista, su tutto il globo,
la tornata di Coppa Davis. Dei pronostici abbiamo già detto. A noi
interessa
particolarmente la tenzone di Ramat HaSharon, nello Stato di Israele. Sul
cemento all’aperto del Canada Stadium si sfideranno infatti
Israele
e Lussemburgo e la vincente giocherà contro l’Italia il
secondo turno
del gruppo I della zona Euroafricana (in soldoni: un biglietto per giocarsi
la possibilità di rientrare nel World Group). Gilles Muller è a
mal partito:
solo, uscito dai primi cento, se la vedrà col baby Dudi Sela, Noam Okun
e col doppio di ferro Erlich-Ram. Diamo per scontata la vittoria dei padroni
di casa e pensiamo alla trasferta israeliana della banda Barazzutti dal
sei all’otto aprile. C’è da stare tranquilli? Mica
tanto.