I 10 motivi principali per diventare professionisti. Soldi, donne, opportunità, ma soprattutto le emozioni. Come quella volta con Monfils…DI FABIO FOGNINI
I 10 motivi principali per i quali vale la pena diventare dei tennisti professionisti
Di Fabio Fognini
1. Emozioni in prime time. Ci sono momenti che non dimenticherò mai e che solo lo sport professionistico ti sa regalare. Emozioni allo stato puro. I match più pazzeschi li ho giocati a Roland Garros: nel 2011 la rimonta contro Montanes che è valsa i quarti di finale, l’anno prima quella contro Gael Monfils. Due giorni di autentica battaglia, la mia rimonta da due set a zero sotto, l’interruzione nel quinto set per oscurità voluta dal mio avversario in preda aicrampi, io che giocavo con tutto il pubblico contro. Che bello vincere quel match! Il giorno dopo nemmeno potevo passeggiare sugli Champs Elysées. I tornei dello Slam sono tutta un’altra cosa, un’atmosfera unica, che ti esalta. O almeno, a me succede così. E difatti a Roland Garros e Wimbledon ho giocato i miei match migliori. Anche se quello contro Monfils, finito due volte in prima serata sulla tv nazionale francese, per adesso resta insuperabile. Emozioni che mi porterò dentro tutta la vita. Certo, se avessi vinto il primo giorno….avevo già pronta l’esultanza: indici in alto come Mourinho al Camp Nou. . . grido “Campioni del Mondo, Campioni del Mondo (ancora non avevamo fatto la figuraccia al Mondiale sudafricano). . . e infine il coro “ Tutti pazzi per Materazzi”! Beh, meglio così, perché non so se sarei uscito vivo da Parigi!
2. Il pubblico. Giocare davanti a migliaia di persone è una carica notevole, che può esaltarti o sconvolgerti, a seconda dei casi. Ma sono esperienze che non dimentichi.
3. Le ragazze. Essere uno sportivo professionista aiuta anche con le ragazze, fidatevi! Io ho avuto la fortuna di conoscere Sve, con la quale sono legato da oltre un anno.
4. I soldi. Se diventi forte puoi guadagnare bene (anche se non come nel golf). Ed è inutile fare i falsi moralisti: non si gioca solo per la gloria, i successi, i trofei…
5. Personal shopping. Da un anno vesto Adidas e ho potuto scegliere tutto ciò che volevo da un catalogo enorme. Mi sono preso pure le scarpe da calcio di Pandev…
6. Il caldo. Il vantaggio è che giochiamo (quasi) sempre in posti meraviglioso. E al caldo! Uno dei luoghi top è il torneo di Acapulco, sul mare, all’interno di un resort bellissimo.
7. Federer e Nadal. A tutti piacerebbe scambiare quattro palle con i due più forti giocatori del mondo. A me è capitato spesso e da loro puoi imparare davvero tanto.
8. I viaggi. Non vediamo granché dei posti dove giochiamo, però girare il mondo aiuta a conoscere altre culture. E un giorno tornerò a vedere i posti più belli che ho… intravisto.
9. L’Inter. Il problema è che a Costa do Sauipe non prende Sky! Seguire la squadra del cuore non è facile, ma se poi un giorno voglio andare alla Pinetina, mi fanno conoscere i miei idoli!
10. Le racchette. Ehm… qualche volta succede che… ehm… sudo troppo… la racchetta mi scivola di mano… sbatte per terra… Fortuna che alla Babolat son gentili e me le cambiano spesso!
Essere vulnerabili, e ammetterlo, è una grande risorsa
Vulnerabili lo siamo tutti, anche e soprattutto i tennisti, in un’epoca in cui la pressione per il risultato è...