Gran bella vittoria per l'Italia di Fed Cup: in un pomeriggio memorabile, le azzurre scippano due singolari alla Spagna e conquistano i play-off per il World Group I. La romagnola ritrova un livello antico, la trentina mostra una notevole personalità, cancella un matchpoint alla Arruabarrena e fa esplodere gioia e commozione.

Un successo inatteso, sorprendente e sofferto. E quando il lieto fine arriva dopo una sofferenza, è ancora più bello gioire. È la vittoria di tutti: Tathiana Garbin, Sara Errani, Jasmine Paolini e l'eroina last minute Deborah Chiesa. È simbolico che il punto decisivo lo abbia firmato la trentina, volto nuovo, autrice di un match tutto cuore contro Lara Arruabarrena. La basca è stata pessima, poco più che inguardabile per tutto il weekend, ma questo non deve oscurare i meriti della Chiesa e di chi l'ha messa in campo. “Non ho il minimo appunto da fare alla prestazione della Paolini, ma vedendo le partite di ieri ho pensato che il tipo di gioco di Deborah avrebbe potuto essere l'ideale per prenderci questo punto, di cui avevamo un gran bisogno” ha detto a caldo Tax, che si è presa un'enorme soddisfazione. Più che rivincita, c' la gioia nel vedere i primi frutti di un lavoro iniziato anni fa. E fa bene, Tax, a ricordare che dobbiamo restare con i piedi per terra e non esaltarci. C'è ancora molta strada da fare. Però oggi si può guardare al futuro con nuove speranze, più luminose rispetto a qualche mese fa. Dopo una prima giornata filata via liscia, la seconda è durata quasi 6 ore, il tempo necessario per edificare un'impresa che ha inumidito gli occhi di tanti presenti al Pala Tricalle di Chieti. Al di là della classifica, non è sorprendente che Sara Errani abbia battuto Carla Suarez Navarro. Ci sarà un motivo se non ci perde da 12 anni, sulla terra. Però le statistiche non vanno in campo, e Sara è stata brava a mantenere lo stesso livello espresso sabato. Ne aveva bisogno, contro una giocatrice forte ed esperta. Prima che Sara perdesse un game con l'avversaria al servizio sono dovuti trascorrere tre set (i due di sabato, il primo contro la Suarez). Il passaggio a vuoto nel secondo set era fisiologico, poi nel terzo ha ripreso a macinare un tennis che presto la riporterà tra le top-100, forse ancora più in alto. Ci spingiamo oltre: sarà una bella battaglia, tra lei e Camila Giorgi, per chiudere l'anno al numero 1 italiano. A parte qualche difficoltà per chiudere la contesa, Sara ha siglato l'importante punto del 2-1 chiudendo col punteggio di 6-3 3-6 6-3.

"VUOI ESSERE RICORDATA COME UNA LEONESSA?"
A quel punto, la mezza corazzata spagnola (è onesto ricordare l'assenza di Garbine Muguruza, senza dimenticare quella di una terraiola di qualità come Maria Teresa Torro Flor: difficilmente avrebbe fatto peggio della Arruabarrena) ha preso a vacillare. E lì Tax si è giocata il jolly. Deborah Chiesa aveva fatto parlare di sé a maggio, quando aveva vinto il torneo di pre-qualificazione e si era presa un posto nel main draw degli Internazionali d'Italia. Per il resto, soprattutto attività ITF con buoni risultati sul finire del 2017. Pochi la conoscevano, ancora meno l'avevano vista giocare. E ha sorpreso tutti, sia per una condizione atletica decisamente migliorata che per un servizio molto potente, un vero surplus per il tennis femminile. Nel tie-break decisivo ha sparato due ace, uno sul 5-5 e uno sul 7-7. “Vuoi essere ricordata come una leonessa?” le diceva la Garbin ai cambi di campo. Lei ha risposto sul campo, annullando un matchpoint con coraggio in un tie-break da infarto, in cui aveva bruciato un vantaggio di 5-1. Insomma, una prestazione tutta coraggio, supportata da una base tecnico-tattica interessante. È una giocatrice moderna, potente. La suggestione la fa paragonare a Karin Knapp, moglie del suo coach Francesco Piccari. Manca ancora qualcosa dalla parte del dritto, ma ci sono buone ragioni per essere ottimisti. E poi, suvvia, scendere in campo in Fed Cup per la prima volta, in un match così importante, avanti 2-1 e con l'incubo di un doppio-incognita, è una faccenda complicata. “È proprio vero che quando giochi in nazionale hai qualcosa di più” ha detto la Chiesa, che oggi è numero 179 WTA e giocherà i suoi prossimi tornei dall'altra parte dell'Oceano Atlantico, ad Acapulco e Indian Wells. Programmazione rischiosa e ambiziosa: giusto.

VERSO LA SQUADRA DEL FUTURO
​Questa vittoria offre un po' di ossigeno al Progetto-Garbin e ci dà – in primis – la certezza di restare almeno nel World Group II anche nel 2019. Ad aprile giocheremo uno spareggio per tornare in cima contro una tra Bielorussia, Svizzera, Olanda e Belgio (difficilmente la Romania supererà il Belgio nel ranking di Fed Cup, prendendosi un posto tra le teste di serie: meglio per noi). Partite difficili, ma nessuna davvero impossibile. Rientrare tra le prime otto avrebbe un notevole valore simbolico, ma non deve essere questo l'obiettivo, almeno nell'immediato. L'obiettivo è costruire un gruppo di 4-5 giocatrici competitive, intercambiabili e pronte a giocare su tutte le superfici. Qualcosa si è visto a Chieti: a Paolini e Chiesa ci sono altri nomi che si possono affiancare, magari lasciando fare esperienza a Elisabetta Cocciaretto. Convocando la marchigiana, Tax si è presa un gran rischio: aveva soltanto tre giocatrici schierabili nei “live rubbers”. Col senno di poi è stata una scelta ininfluente, ma in altre situazioni potrebbe esserci bisogno di attingere a tutta la rosa. Tathiana lo sa e non c'è dubbio che in altre situazioni farà scelte diverse. Contro la Spagna, in fondo, non c'era nulla da perdere. Invece abbiamo vinto e teniamo ben distanti le sabbie mobili dei Gruppi Zonali: fossimo in Spagna, Canada, Russia e Ucraina guarderemmo con preoccupazione il sorteggio per restare nel World Group II, visto che dal basso sono emerse alcune squadre molto pericolose. Ma a noi, adesso, non riguarda. Anzi, c'è una speranza tutta nuova: l'anno prossimo potremmo tornare a guardare negli occhi quel trofeo che ci ha fatto cucire quattro stellette sulle nostre tute. Mica male, no?

FED CUP – WORLD GROUP II
ITALIA – SPAGNA 3-2

Carla Suarez Navarro (SPA) b. Jasmine Paolini (ITA) 6-2 6-3
Sara Errani (ITA) b. Lara Arruabarrena (SPA) 6-1 6-1
Sara Errani (ITA) b. Carla Suarez Navarro (SPA) 6-3 3-6 6-3
Deborah Chiesa (ITA) b. Lara Arruabarrena (SPA) 6-4 2-6 7-6
Sanchez Martinez-Garcia Perez (SPA) b. Paolini-Cocciaretto (ITA) 6-4 6-3

WORLD GROUP I
Bielorussia – Germania 2-3
Repubblica Ceca – Svizzera 3-1
Francia – Belgio 3-2
Stati Uniti – Olanda 3-1

WORLD GROUP II
Australia – Ucraina 3-2
Italia – Spagna 3-2
Slovacchia – Russia 4-1
Romania – Canada 3-1