Sarà stato il fatto di essere il padre di una giovane promessa, chissà. Qualunque sia il motivo, il miliardario Ben Navarro ad acquistare il torneo WTA di Charleston, storica tappa primaverile del circuito femminile. Sia pure senza rivelare l'entità dell'investimento, Navarro ha acquistato il 100% delle quote dell'intero complesso tennistico di Charleston (il Family Circle Tennis Center) e del Volvo Car Stadium, lo spazioso campo centrale. Il pacchetto comprende anche il torneo, dal 2015 denominato “Volvo Car Open” grazie alla collaborazione con la nota casa automobilistica svedese, che ha aperto proprio in South Carolina il suo primo stabilimento negli Stati Uniti. Navarro mette ordine in una situazione societaria che vedeva il 70% delle quote a Moorad Sports Partners e il 30% a Meredith Corportation. Navarro, 55 anni, è un po' imprenditore e un po' filantropo. Il suo business principale è una finanziaria (Shermal Financial Group), ma ha anche fondato una scuola no profit delle parti di Charleston. Per questo, il suo arrivo è stato accolto con un certo entusiasmo, anche perché Bob Moran (storico direttore del torneo) continuerà a gestirlo. Tra l'altro, pochi giorni fa – e con sei mesi d'anticipo – si era assicurato la presenza di Caroline Wozniacki e Sloane Stephens. Navarro è già coinvolto nel mondo del tennis: è proprietario di un club, l'LTP Tennis Club a Mount Pleasant. Un circolo molto attivo, che ha già ospitato due tornei USTA giovanili e ben cinque tappe ITF femminili, tra cui un evento da 25.000 dollari che si terrà a ottobre. “Non vedo l'ora di far crescere l'impatto del torneo – ha detto Navarro – promuovere il tennis giovanile a Charleston e rendere lo sport più accessibile”.
LA FIGLIA SI È CONQUISTATA LA WILD CARD
Come detto, I suoi quattro figli giocano a tennis. La stellina è la 17enne Emma Navarro, numero 2 degli Stati Uniti nella sua categoria d'età. Già promessa alla Duke University, qualche settimana fa ha raggiunto le semifinali di doppio allo Us Open Junior. Chissà se questi risultati non le faranno venire il dubbio se scegliere il professionismo. Curiosamente, la Navarro si è già garantita la wild card nel torneo del padre. Lo scorso luglio, infatti, si è aggiudicata i Campionati Nazionali Under 18 su terra battuta, che mettevano in palio proprio una wild card per il Volvo Car Open. Guarda caso, l'evento si è giocato proprio presso l'LTP Tennis, gestito dal padre. Gli altri figli sono Meggie (che ha una buona classifica junior), Earl (matricola a Duke) e Owen (frequentatore dell'Università di New York). La possibilità che Navarro potesse investire nel tennis è stata abbastanza casuale: qualche tempo fa è stato a un passo dall'acquisto dei Carolina Panthers, forte team di football americano (di gran lunga lo sport più seguito in South Carolina), ma è stato “soltanto” finalista nell'asta d'acquisto. Navarro ha incassato anche la fiducia di Steve Simon, presidente WTA. “Radicato nella ricca storia della WTA come uno dei primissimi tornei giocati nel 1973, è un piacere vedere il Volvo Car Open continuare nella tradizione e nella crescita dell'evento. Siamo lieti di dare il benvenuto alla proprietà di Ben Navarro e attendiamo l'impatto positivo che avrà sul torneo”.
GRANDE TRADIZIONE
Il Volvo Car Open è un gioiellino nella comunità di Charleston: fu proprio la città a costruire il Tennis Center e il campo centrale da 10.200 spettatori. Questo sforzo fu premiato nel 2001, quando Charleston ha rilevato il torneo dalla vecchia sede di Hilton Head. Ad oggi, è l'unico torneo del circuito maggiore (uomini compresi) a giocarsi sulla terra verde. Nel 2001, la città lo affittò a Family Circle Magazine (nota rivista americana che dà il nome al complesso) per 15 anni, poi il contratto di locazione è stato rinnovato fino al 2029. L'arrivo delle stelle della racchetta porta un impatto di 30 milioni di dollari nell'economia locale, nel solco di una tradizione che nel 1973 lo aveva reso il primo torneo femminile di sempre a offrire 100.000 dollari di prize money. La vincitrice, Rosie Casals, portò a casa ben 30.000 dollari. Inoltre fu il primo torneo femminile a essere trasmesso in TV. Grazie a Navarro, dunque, si radicherà ancora di più nel calendario femminile anche se – onestamente – sembra difficile che possa migliorare il suo status. Oggi fa parte dei 12 tornei Premier, ma scalzare (o affiancare) uno dei quattro Premier Mandatory o dei cinque Premier Five sembra molto, molto complicato. Meglio pensare a mantenere lo status attuale. Non dovrebbe essere difficile, vista l'entusiastica adesione di diverse top-players. Se poi Emma Navarro dovesse diventare un buona professionista, chissà….