Il 29enne francese, sceso al numero 69 ATP dopo un 2016 titubante, ha assunto l’ex top-20 per tentare di migliorare il best ranking di numero 25. Il loro primo torneo importante insieme sarà l’Australian Open, dove entrambi hanno colto il miglior risultato in carriera.Non è stata una stagione facile per Jeremy Chardy. Un infortunio al piede non gli ha mai permesso di giocare al top, i risultati sono arrivati col contagocce e la classifica è andata di conseguenza, con lo scivolone fino al numero 69, ben trentotto posizioni più indietro rispetto a dodici mesi prima. Nemmeno l’addio dopo lo Us Open a coach Magnus Tideman, e tre settimane di allenamento alla nuovissima accademia di Sophi Antipolis di Patrick Mouratoglou sono bastati a scuoterlo, e il finale di stagione l’ha visto raccogliere tre sconfitte inattese a livello Challenger. Così, per tentare il riscatto nel 2017, il 29enne di Pau ha scelto di affidarsi all’ex top-20 Nicolas Escudé, uno che in passato anche inserito fra i suoi modelli di gioventù, e dal 2013 al settembre 2015 – insieme a Thierry Ascione – è stato a fianco di Jo-Wilfried Tsonga.
Manca ancora la conferma da parte dei due, ma la collaborazione è certa e scatterà con il via della stagione 2017, che per il francese inizierà con l’ATP 250 di Doha. Il loro primo torneo importante insieme sarà l’Australian Open, dove entrambi hanno colto il più importante risultato in carriera. Per Escudé si tratta della semifinale nell’edizione 1998, persa contro Marcelo Rios, per il suo neo allievo di quarti del 2013, scippati al nostro Andreas Seppi. Secondo le indiscrezioni, il contatto fra i due sarebbe nato nel corso del Challenger di Brest dello scorso ottobre. È stato proprio Escudé, ambasciatore della manifestazione, a convincere Chardy a preferirlo all’ATP di Anversa, e non è da escludere che le basi della collaborazione siano state gettate proprio nel corso della settimana.
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