Settimana da incorniciare per il faentino, che con il quarto sigillo in carriera nel circuito cadetto ritocca il suo miglior piazzamento nel ranking Atp
Federico Gaio ha centrato il quarto titolo della carriera a livello Challenger. Lo ha fatto a Bangkok, in un torneo complicatissimo considerate le condizioni meterologiche che i tennisti hanno dovuto affrontare. Non è un caso che nella manifestazione siano figurati ben 3 ritiri: uno di questi, non ha consentito al finalista del torneo Robin Haase di contendere fino all’ultimo il trofeo al faentino (avanti 6-1 4-6 4-2), che a caldo (è proprio il caso di dirlo) ha dichiarato:“Questo torneo ci ha ammazzato: tanto caldo, tanta umidità. Fisicamente però mi sentivo molto bene e sono riuscito sempre a stare sul pezzo, li ho annientati dal punto di vista fisico”. Un successo importantissimo per l’azzurro classe ’92, che con questo risultato toccherà il suo best ranking al 123esimo gradino del ranking Atp: un salto in classifica di ben 18 posizioni, che gli consentirà di giungere a non molte lunghezze dall’agognata top 100. Altro giocatore costretto ad alzare anzitempo bandiera bianca è stato Gian Marco Moroni, autore la settimana precedente di un buon exploit costretto al ritiro “a causa di crampi su tutto il corpo” contro il giocatore di casa Wishaia Trongcharoenchaikul, che nel turno successivo si è concesso il lusso di estromettere il nostro Roberto Marcora. Delude Paolo Lorenzi, superato agilmente dall’indiano Mukund; poco ha potuto Filippo Baldi, estromesso dal 112 del mondo ungherese Attila Balazs.
A Rennes, infine, sconfitte all’esordio per Luca Vanni, Andrea Arnaboldi e Andrea Pellegrino; si spinge un turno più avanti Alessandro Bega, superato poi dal turco Ilkel.