di Cristian SonzogniSaranno
Gabashvili-Andujar e Gil-Hartfield le semifinali della Zenith tennis cup,
in corso all’Harbour Club Milano (30 mila euro più
ospitalità, terra)
di Cristian Sonzogni
Saranno
Gabashvili-Andujar e Gil-Hartfield le semifinali della Zenith tennis cup,
in corso all’Harbour Club Milano (30 mila euro più
ospitalità, terra).
Ancora in gara dunque tre delle prime quattro teste di serie, con l’unica
intrusione, nemmeno troppo sorprendente, dell’argentino Hartfield, numero
6 del seeding. Purtroppo mancano gli azzurri. L’ultimo rimasto in gara,
Alberto Brizzi, ha ceduto ieri in due set al portoghese Gil. In doppio,
sono in finale le coppie Allegro/Tecau (6-2, 6-2 a Gensse/Montcourt) e
Aranguren/Fornell (7-5, 6-0 a Colangelo/Zeballos).
Domani si gioca a partire dalle ore 12.
Prima le semifinali del singolare, poi la finale di doppio. Gli incontri
saranno ripresi dalle telecamere di SportItalia.
Gabashvili b. Eitzinger 7-6, 6-4
Ancora una volta il russo Teimuraz Gabashvili,
primo favorito del tabellone milanese, non convince del tutto e non gioca
il suo miglior tennis, ma esce comunque bene nei momenti importanti contro
l’austriaco Rainer Eitzinger. Dopo un primo set tirato, deciso solo al
tie-break, il russo prende subito un break di vantaggio nel secondo e lo
mantiene fino alla fine rischiando pochissimo. Attimo di lieve tensione
tra i due, quando Gabashvili si carica un po’ troppo vivacemente sugli
errori altrui, con qualche ‘Vamos’ che infastidisce il rivale. Vola
qualche
parolaccia, ma per fortuna tutto finisce lì.
Hartfield b. Lisnard 2-6, 6-0, 6-4
Partita strana quella tra l’argentino
Diego Hartfield e il francese, naturalizzato monegasco, Jean Rene Lisnard.
E’ proprio quest’ultimo che domina il set d’apertura, grazie
anche ai
tanti errori non forzati dell’avversario. Poi Hartfield aggiusta il tiro,
sbaglia meno ed è quasi un monologo, con Lisnard che non molla ma si deve
arrendere al decimo gioco del terzo set. E’ la terza volta su tre incontri
in questo torneo, che Hartfield rimonta un set di ritardo. Non è al
massimo
ma sulla terra è sempre un brutto cliente.
Gil b. Brizzi 6-1, 6-4
Finisce nei quarti, come già era accaduto
lo scorso anno, l’avventura di Alberto Brizzi nella Zenith tennis cup.
Di fronte a Gil, che lo precede di 150 posti nel ranking e sulla terra
vale comunque più della sua classifica, Alberto appare un po’
svuotato
in avvio, reagisce nel secondo set ma fatica per restare nel match. Sul
3-3 il break decisivo, con Brizzi che va sopra 30-0 ma subisce quattro
punti di fila, cede il servizio e poco dopo l’incontro. Se
c’è una cosa
da rimproverargli, che però non è una novità, è il
fatto di giocare troppo
pulito, di far giocare bene i rivali: “Forse è vero –
ammette il 24enne
bresciano – ma sto tentando di ‘sporcare’ di più la
palla, evitando
di prendere troppi rischi. Purtroppo non ci riesco ancora come vorrei,
ma sono sulla strada per essere più concreto”. Intanto, Alberto
è sempre
a caccia di un nuovo coach, dopo lo scioglimento dell’accademia romana
affidata al maestro Ercoli.
Andujar b. Alves 3-6, 7-5, 6-3
Partita lottata quella tra l’iberico Andujar
e il brasiliano Alves. Alla fine la spunta il primo, in rimonta, trovando
modo di arginare le sfuriate del sudamericano, che non ha brillato nemmeno
per simpatia. Andujar conferma di essere uno dei talenti in crescita
dell’armata
spagnola, anche se non ha particolari colpi vincenti in repertorio, e si
deve affidare a una solida regolarità.
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