Nella finale del Challenger 100 di Chennai Luca Nardi cede in due set al giocatore di casa Sumit Nagal, per lui il quinto Challenger in carriera ma soprattutto l’ingresso in top 100 per la prima volta in carriera. Manca il traguardo invece il tennista di Pesaro, che avrà sicuramente altre occasioni per riprovarci

Luca Nardi manca l’approdo nella top 100 per la prima volta in carriera. Nella finale del Challenger 100 di Chennai il tennista pesarese si arrende a Sumit Nagal con il punteggio di 6-1, 6-4 che vale al tennista di casa il quinto Challenger in carriera e la prima volta tra i migliori cento del mondo. Qualche rimpianto per le occasioni non sfruttate da parte di Nardi nel corso del secondo set, d’altro canto ha però mostrato qualche carenza sul piano fisico che non gli ha permesso di mostrare il suo tennis migliore.

L’andamento dell’incontro è chiaro fin dai primi minuti, con i due giocatori in campo che presentano una condizione fisica ben differente. Nardi sembra infatti risentire delle tre ore di gioco della semifinale di ieri e prova ad uscire dallo scambio con le palle corte, oltre ai colpi da fondo che non trovano la giusta profondità. La soluzione adottata dal pesarese non sembra però essere efficace contro Nagal, che soprattutto con il dritto dal lato del rovescio riesce a spingere e indurre l’avversario all’errore. Centrale risulta il quinto gioco del parziale, dove Nardi ha avuto anche due palle break che, se sfruttate, avrebbero potuto riaccreditarlo all’interno del set.

Anche il secondo parziale si apre con un break di vantaggio in favore della teste di serie numero 2 del torneo, subito avanti 2-1 e servizio. L’inerzia della partita cambia improvvisamente sul punteggio di 3-2 e servizio Nagal, una forte discontinuità da parte del giocatore al servizio anche grazie a un’umidità che rende difficili le condizioni di gioco. Da quel momento infatti arriva una serie di quattro break consecutivi – Nardi ha mancato due volte la possibilità di portarsi avanti nel set – che portano Nagal a servire per il titolo. Il vero rimpianto è l’inizio della serie, con il tennista indiano che sul 3-2, 30-30 aveva affossato in rete uno smash a campo aperto, Nardi ha operato il break e portarsi avanti nel successivo turno di battuta avrebbe messo pressione al suo avversario.