Interno di un campo di jeu de paume
Com’erano i campi?
Normalmente i campi erano al chiuso ma esistevano anche campi all’aperto e persino sistemati in terrazzi come quello del palazzo di Tivoli. Il campo era sempre tra quattro mura e quasi sempre sul lato più lungo si affacciava un corridoio dove si sistemavano gli spettatori. Era diviso in due da una rete o da una corda con frangia ed in certe pratiche di gioco ciascuna metà del campo era suddivisa in tanti spazi numerati dall’uno al quindici. Questi spazi servivano per il punteggio: il settore uno, ad esempio, era sulla linea di fondo ed era il più stretto, poi man mano che i settori si avvicinavano alla rete diventavano sempre più larghi. La palla poteva rimbalzare per terra due volte e veniva avvantaggiato chi raggiungeva al secondo rimbalzo le zone del campo più strette. Il punteggio era sorprendentemente simile a quello del tennis d’oggi. Nelle corti rinascimentali italiane la sala destinata alla Pallacorda, che di solito era molto alta, veniva usata anche per spettacoli teatrali ed equestri.