Febbraio sarà un mese importante per il siciliano che difende anche i 250 punti della vittoria a Buenos Aires. Ma prima a Cordoba c’è il detentore del titolo Londero per un incrocio ricco di spunti
Segnali di vita in Uruguay
Sarà un febbraio dal peso specifico importante per la stagione di Marco Cecchinato. Mentre la maggior parte dei big del circuito rifiata dopo le fatiche degli Australian Open e ricarica la batterie per i due 1000 americani di marzo, il Tour propone diversi appuntamenti settimanali sparpagliati tra i diversi continenti. Tra questi i tradizionali tornei sudamericani sulla terra battuta, un assaggio in vista della parentesi primaverile sul rosso europeo che culminerà con il Roland Garros decisamente gradito da una consistente pattuglia di italiani. Non mancherà il palermitano, che in realtà ha già cominciato a scaldare i motori scendendo di categoria nel Challenger di Punta del Este, fermandosi per tre volte a un punto dal titolo in un’intensa finale con un osso duro come Thiago Monteiro. Segnali di risveglio in una settimana tutto sommato positiva che lo ha visto vincere per la prima volta quattro partite di fila dodici mesi dopo l’ultima: nel febbraio del 2019 conquistò il titolo nel 250 di Buenos Aires e si affacciò al best ranking di numero 16, prima di entrare in una spirale negativa aggravata dall’eliminazione al primo turno a Parigi e una seconda metà di stagione amara con una sola vittoria in un main draw sul circuito maggiore da Wimbledon in poi.
Londero sulla strada di Ceck: un incrocio già significativo
Nel mezzo la separazione dal coach Simone Vagnozzi dopo l’indimenticabile 2018 e l’inizio della collaborazione con Uros Vico, cui Marco ha deciso di affidarsi anche per questa stagione con la preparazione svolta a Marbella. Il ‘Ceck’ si è sbloccato ad Auckland con il successo su Mayer e, dopo un sorteggio a Melbourne decisamente poco fortunato con il semifinalista Alexander Zverev, è volato in Uruguay per mettere nelle gambe partite importanti e ritrovare quel pizzico di fiducia per far scoccare nuovamente la scintilla. Il siciliano è iscritto a Cordoba, Buenos Aires e Rio de Janeiro per un Golden Swing che potrebbe rimescolare le carte in tavola, in positivo o in negativo. Sul piatto ci sono soprattutto i 250 punti in scadenza nella prossima settimana (senza i quali Marco scivolerebbe virtualmente fuori dalla top-100) ma prima ci sarà subito un incrocio particolarmente significativo. A Cordoba, l’urna ha affiancato il nome di Cecchinato a quello di Juan Ignacio Londero, autore di una delle favole più belle della passata stagione: il “Topo” si era presentato ai nastri di partenza senza alcun match vinto a livello Atp prima di sbaragliare la concorrenza e completare la settimana da sogno in finale contro il connazionale Guido Pella. Un cammino che sembra ricalcare, con le dovute proporzioni, quanto fatto dall’azzurro all’ombra della Torre Eiffel, con tanto di semifinale Slam a seguito delle prime affermazioni in tornei di tale categoria. Londero, come Cecchinato, ha dovuto affrontare nella seconda metà di 2019 una sorta di assestamento dopo l’ingresso in top-50, diverse eliminazioni al primo turno sul cemento con più ombre che luci. Entrambi adesso si giocano molto: l’argentino scivolerebbe indietro di una ventina di posizioni con un’eliminazione al primo turno, Marco potrebbe mettere in cascina punti importanti prima della pesante cambiale da difendere. La pressione del pronostico è dalla parte di Londero, così come il pubblico di casa pronto a spingerlo verso una nuova impresa ma Cecchinato è pronto a vender cara la pelle. Siamo solo a febbraio, è vero, ma c’è già da pedalare forte.