Al torneo 500 di Valencia approdano in semifinale due cavalli pazzi come Melzer e Dolgopolov, più la “sicurezza” Ferrer. Brutto colpo per il Almagro: il Masters si allontana.
Una curiosa immagine di David Ferrer, favorito al torneo di Valencia
Di Lorenzo Baletti – 26 ottobre 2012
A Valencia (1.424.850€, indoor) il primo quarto di finale proponeva uno scontro tra generazioni. David Goffin, 21 anni, affrontava l’austriaco Melzer, di dieci anni più vecchio con le sue 31 primavere. Alla fine l’ha spuntata il più esperto, con un presente da n.38 del mondo ma un passato da top 10 e una semifinale al Roland Garros. Melzer, che in carriera si è tolto parecchie soddisfazioni anche in doppio, avendo vinto sia Us Open che Wimbledon, ha giocato un match solido da fondo campo, ottenendo anche ottime percentuali alla battuta: 73% di punti vinti con la prima, e superiore al 50% anche con la seconda. Il mancino austriaco ha chiuso con il punteggio di 7-6 6-4 in 100 minuti, con il tie break del primo parziale conquistato 9-7 solo al quarto set point. Goffin si è ben comportato, esprimendo quel gioco aggressivo che quest’anno gli ha permesso di raggiungere gli ottavi al Roland Garros da qualificato e il terzo turno a Wimbledon. Ma il giovane belga ha peccato nei momenti chiave, sfruttando solo una palla break su cinque ottenute. Per lui questo 2012 è comunque da ricordare, e la settimana prossima migliorerà il suo best ranking che ora lo vede al numero 45. Il neosposo Melzer, invece, ritrova una semfinale Atp dopo otto mesi: l’ultima risaliva infatti a Febbraio quando vinse un altro Atp 500, sempre indoor, a Memphis.
In semfinale troverà Alexandr Dolgopolov, che nei quarti ha superato con agio il campione in carica Marcel Granollers. E’ stata una vera e propria disfatta per l’iberico, evidentemente stravolto dalle fatiche di ieri con Simon, sconfitto 6-0 6-2 in poco più di un’ora. Dolgopolov è uno dei giocatori più spettacolari del circuito, e il suo gioco carico di effetti e pieno di tagli ha mandato in confusione la regolarità di Granollers, sofferente al braccio destro tanto da chiamare l’intervento del fisioterapista a fine primo set. L’ucraino (n. 21 ATP) ha comunque legittimato la vittoria, ha servito molto bene, con il 90% di punti ottenuti con la prima, mentre il suo avversario (complice forse anche l’infortunio) non è riuscito ad andare oltre il 40% di punti vinti sia con la prima che con la seconda. Percentuali che spiegano un risultato molto pesante per Granollers, ma d’altra parte quando Dologpolov è in forma può essere capace di tutto: oggi ha mostrato il suo repertorio, fatto di palle corte, attacchi in back, passanti e risposte vincenti. Non ci sorprenderemmo però se dopo la prestazione maiuscola di oggi, domani perdesse altrettanto nettamente con Melzer, tanto discontinuo com’è nel gioco e soprattutto nella testa.
Considerando il numero elevato di spagnoli in tabellone, avere una prima semifinale senza iberici è senz’altro una particolarità. Tuttavia il terzo quarto di finale in programma prevedeva l’ennesimo atto del derby tutto spagnolo Ferrer-Almagro. Neanche a dirlo, per la dodicesima volta in dodici incontri, a trionfare è stato il n.5 del mondo Ferrer, vera e propria bestia nera per Almagro. Il punteggio di 6-3 7-5 in 1h22 con cui ha vinto Ferrer lascia intendere come “Ferru” stia trovando la forma migliore dopo aver dovuto rinunciare a Pechino e Shanghai. David ha annullato tutte e quattro le palle break concesse, di cui due di fila nel sesto gioco del secondo set, quando Almagro avrebbe potuto allungare per la prima volta nell’incontro, e le altre quando è andato a servire per il match. La forza mentale di Ferrer lo porta a giocare al meglio nelle situazioni più delicate. Per il resto Ferrer ha condotto lo scambio da fondo mantenendo le consuete percentuali al servizio, ed è stato cinico al massimo nei punti chiave: due palle break ottenute in tutta la partita, e due break portati a casa. Il solito Ferrer dunque, quanto basta per volare in semifinale e legittimare ancor di più la già certa partecipazione al Masters di Londra. A proposito di Londra, invece, per Almagro si allontana ancor di più il sogno di poter partecipare, considerando anche la vittoria di Gasquet a Basilea.
Essere vulnerabili, e ammetterlo, è una grande risorsa
Vulnerabili lo siamo tutti, anche e soprattutto i tennisti, in un’epoca in cui la pressione per il risultato è...