INDIAN WELLS – Prima grande sorpresa: lo spagnolo, grande appassionato di cavalli, infila Tomas Berdych. Il ceco ammette: “E’ stata la peggiore partita dell’anno”. 
Tomas Berdych ha giocato una partita inspiegabile

Di Riccardo Bisti – 10 marzo 2014

 
Durante il match, qualcuno ha sussurrato. “Quel ragazzo ha 25 anni ed è numero 53 ATP. C’è qualcosa che non torna”. Chissà cosa avranno pensato quando Roberto Bautista Agut ha addirittura vinto la partita, infilando la prima grande sorpresa del BNP Paribas Open di Indian Wells. Lo spagnolo ha giocato meglio di Tomas Berdych, reduce da un ottimo periodo, mostrando che il successo contro Del Potro all’Australian Open non dipendeva soltanto dal polso malandato dell’argentino. Bautista è un tipo interessante: al di fuori dal tennis, ha una passione curiosa, i cavalli. Ne possiede alcuni. Appena torna a casa, se ne accorgono e fanno un rumore tremendo. Si calmano solo quando li va a salutare. E sono ancora più contenti quando li porta in giro, magari in montagna. Un’attività quasi catartica, che lui descrive con gli occhi lucidi. Un’introspezione che certamente gli è servita nelle fasi calde del 4-6 6-2 6-4 con cui ha superato il ceco, facendo un grosso favore a Novak Djokovic, sempre più favorito della parte bassa del tabellone. Bautista colpisce piatto, forte, non così diverso da Berdych. Risultato: partita a buon ritmo, costante ricerca degli angoli. La notizia è che lo spagnolo ha gestito meglio la situazione. In particolare, ha fatto il bello e il cattivo tempo con il dritto, sia incrociato che inside-in. Ciononostante, si pensava che il ceco riuscisse comunque a cavarsela. Ci sono stati alcuni momenti, nel terzo set, in cui Bautista si è trovato di fronte a una buccia di banana. Sul 3-1 al terzo, ha avuto una palla break per uccidere l’incontro, ma ha sparato in rete la risposta su una tremebonda seconda palla dell’avversario. Puntuali, nel game successivo, sono arrivate due palle break per Berdych. Sulla prima ha messo fuori un rovescio, sulla seconda un dritto. In entrambi i casi, di pochi centimetri. Il finale sembrava disegnato.
 
E invece no: sul 4-3, Berdych trovava il contro-break e restaurava ordine e gerarchie. Eppure, nel nono game, ha commesso un pasticcio dopo l’altro. In particolare, ha perso la misura del rovescio e ha concesso a Bautista un’altra chance. In verità, nell’ultimo game, Tomas ha avuto una palla per salire sul 5-5, ma l’ha sciupata mettendo in rete un dritto. E' sembrato di vedere il Berdych di qualche tempo fa, vulnerabile sul piano emotivo. “In realtà devo fare i complimenti a Roberto – ha detto – ha gestito molto bene una situazione piuttosto complicata. Però oggi non era giornata. Tutto quello che facevo era cattivo e sbagliato. Semplicemente, è stata la mia peggior partita. Ecco tutto”. Quando è stato sorteggiato il tabellone, si era avuta la sensazione che fosse l’unico avversario credibile per Djokovic nella parte bassa del tabellone, anche in virtù dell’ottimo avvio di stagione che tra poco lo porterà al numero 4 ATP ai danni di Ferrer. E invece si è aperta un’autostrada, aperta a qualsiasi soluzione. “Quando ho servito per il match, ho solo provato a tenere la palla in campo” ha detto Bautista, che adesso se la vedrà con il vincente di Nieminen-Mayer. Per lui è la terza vittoria contro un top-10, la seconda in meno di due mesi. Forse la sua carriera è svoltata.
 
Il resto della giornata ha fatto registrare un paio di sorprese: Philipp Kohlschreiber è stato battuto con un doppio 6-2 da Yen Hsun Lu, pure lui in gran forma. Da segnalare che il taiwanese è allenato dall’italiano Roberto Antonini: adesso sfiderà John Isner nel replay della finale del torneo ATP di Auckland. Fuori anche Gilles Simon, battuto 7-6 6-2 dal giovane Dominic Thiem, giovane in grande ascesa. Con Jurgen Melzer sempre più anziano (quest’anno ne farà 33) e reduce da un fastidioso infortunio, Thiem non è più soltanto il futuro del tennis austriaco: rischia di esserne il presente. Niente da fare per Paolo Lorenzi, battuto piuttosto nettamente da Marin Cilic con un doppio 6-2. Tra le teste di serie, va fuori anche Vasek Pospisil (6-0 6-2 contro Kukushkin), mentre il posto di Juan Martin Del Potro è stato preso da James Ward, battuto in tre set da Feliciano Lopez. Esordio OK anche per Richard Gasquet.