Nonostante la WTA non abbia rivelato ulteriori dettagli in seguito alla conferma della sospensione di Vukov, la testata “The Atletic” ha fornito nuovi e inquietanti dettagli in merito alla vicenda

Continua a tenere banco la questione legata alla squalifica di Stefano Vukov, coach di Elena Rybakina fino allo scorso anno, per aver violato il codice di condotta della WTA. Stando ai fatti concreti, la scorsa settimana la WTA ha diffuso un comunicato ufficiale dove al termine di un’indagine ha confermato la sospensione provvisoria che era stata inflitta a Vukov, impedendogli così di poter svolgere la sua professione. All’interno del comunicato non c’erano ulteriori indicazioni, né sulle tempistiche della squalifica né tantomeno su quale punto del Codice di Condotta fosse stato violato, per favorire “il corretto svolgimento delle indagini e non alterarne i risultati”. Nonostante questo, la sempre ben informata testata giornalistica “The Atletic” ha rivelato in questi giorni nuovi ed inquietanti dettagli, che seppur non provengano da fonti ufficiali – per cui è doveroso utilizzare il condizionale – gettano ulteriori ombre intorno alla vicenda.
Partendo dalla fine, il periodo di sospensione dovrebbe essere della durata di un anno. Non è tuttavia dato sapere l’orizzonte temporale in cui la sospensione si svolge, se era già in vigore quando è stata comunicata la sospensione provvisoria – a fine dicembre – se ancora prima o se al contrario l’anno parta dal momento della fine dell’indagine. Al momento non è possibile sapere se la WTA divulgherà ulteriori comunicati in merito alla vicenda, anche se occorre sottolineare come anche quando Vukov sparì improvvisamente dalla lista dei coach il tutto avvenne nel più assoluto silenzio, senza comunicazioni ufficiali.
L’aspetto più controverso è senza dubbio cercare di comprendere i punti fondamentali su cui si è basata l’indagine condotta dalla WTA. Ed è proprio in questo ambito che le rivelazioni di “The Atletic” assumono i tratti più inquietanti. Il primo e principale aspetto che sembra essere stato preso in considerazione sono gli atteggiamenti di Vukov nei confronti di Rybakina, sia dentro che fuori dal campo di gioco. Da quanto emerso, sembra che la giocatrice kazaka in più di un’occasione è stata costretta ad allenamenti massacranti, tanto da farla arrivare alle lacrime, oltre a toni estremamente duri che il coach croato le avrebbe rivolto ripetutamente fuori dal campo. Di questo pare esserci anche una testimonianza da parte di un allenatore – di cui non si conosce l’identità – che avrebbe assistito a un rimprovero piuttosto crudele da parte di Vukov rivolto a Rybakina in occasione del Miami Open nel 2022.
A muoversi per cercare di risolvere la situazione sembra essere stata anche la madre della stessa giocatrice, che avrebbe scritto – non si sa in quale fase temporale – una lettera a Vukov, pregando di trattare meglio la figlia perché non era possibile vederla piangere ogni volta. Questa lettera sembra essere uno dei punti salienti dell’indagine condotta dalla WTA, anche se ripetutamente e da più parti era stato consigliato a Rybakina di allontanare il coach croato.
E anche relativamente a questo punto, emergono dettagli poco edificanti in merito al comportamento di Vukov. Sembrerebbe infatti che quando Rybakina ha deciso di interrompere il rapporto professionale prima degli US Open dello scorso anno, il coach croato abbia tentato in tutti i modi di opporsi alla decisione, arrivando anche a compiere più di 100 chiamate verso la kazaka e scrivendo numerosi messaggi. Resta da chiarire poi cosa sia successo tra i due, e perché improvvisamente Rybakina – che nel frattempo si era affidata ad Ivanisevic come coach – abbia deciso di ricucire il rapporto con Vukov e richiamarlo nel suo team, salvo non poterlo fare in virtù della sospensione provvisoria da parte della WTA.
In ultimo, ma non per importanza, “The Athletic” torna su uno degli aspetti più delicati: una possibile relazione tra i due. Sembra infatti che il rapporto tra Vukov e Rybakina non terminasse all’interno dei campi da tennis, e che i due abbiano soggiornato nella stessa camera d’albergo durante gli Australian Open lo scorso mese.
In tutto questo, Rybakina ha sempre preso le difese del suo allenatore in pubblico, ogni volta che durante le conferenze stampa le veniva posta una domanda in merito. Nella conferenza stampa di ieri a Dubai – al termine del match vinto contro Uchijima – è tornata sull’argomento, sottolineando però stavolta come nessuna delle colleghe nel tour le abbia mostrato vicinanza o offerto supporto in merito alla vicenda. “Nessuno mi ha offerto alcun sostegno. Onestamente, non ne ho bisogno. Ci sono alcuni giocatori con cui sono più in contatto. Ma dire che ho amici molto, molto stretti nel tour, non credo sia vero solo perché siamo in competizione l’uno contro l’altro“.
Una vicenda che continuerà a tenere banco anche nei prossimi mesi, in attesa che la WTA o magari gli stessi interessati dalla vicenda offrano una versione definitiva dei fatti.