Adrian Mannarino ha fatto chiarezza su quanto accaduto prima del suo match contro Alexander Zverev
Mannarino fa chiarezza sul rinvio
Il caso Mannarino ha animato il venerdì di Flushing Meadows. Inizialmente ingiustificato, il rinvio della sfida tra il transalpino ed Alexander Zverev ha subito accesso gli interrogativi degli appassionati. Facile immaginare le problematiche fossero legate al regime imposto al tennista dopo la positività di Benoit Paire, come è stato poi confermato da USTA e diretti interessati. Dopo aver vinto il primo parziale al tie-break, Mannarino ha ceduto in quattro set; al termine del confronto in conferenza stampa ha ricostruito la vicenda facendo chiarezza. “Ero pronto per scendere in campo, quando intorno alle 14.30 il tour manager è venuto da me. Mi è stato detto che il dipartimento di Stato aveva preso il controllo della situazione, sorpassando le indicazioni della città di New York che mi aveva dato il via libera per giocare – spiega Mannarino – Lo stato di New York voleva rimanessi in stanza. Per permettermi di giocare sono stati fatti molti sforzi che alla fine sono andati in porto, anche grazie a Zverev che ha accettato di posticipare l’inizio del match”.
“Non pensavo le carte in tavola potessero cambiare dopo il via libera avuto domenica. Ad un certo punto ho dato il telefono al mio coach e ho detto a lui di gestire la situazione”. Prosegue il racconto il francese che ha ringraziato chi gli ha permesso di scendere in campo. “Gli organizzatori hanno fatto grandi sforzi per farmi giocare e non ho mai pensato di contattare un avvocato. Non posso parlare per i miei connazionali, ma io non ho mai pensato ad un gesto simile. Non potrò lasciare New York prima di venerdì, ma non è un incubo, alla fine ho giocato gli US Open”. Ha concluso Mannarino.
Le dichiarazioni di Zverev e Djokovic
Dopo l’incontro ha parlato anche Alexander Zverev, fresco di accesso agli ottavi di finale: “Per un momento ho pensato non avremmo giocato. Il discorso non era nelle nostre mani, ma in quelle della politica, noi abbiamo solo aspettato fino a quando ci è stato detto che potevamo scendere in campo alle 17.00 – analizza il teutonico che mai a pensato di prendersi il successo a tavolino – Ho affrontato la situazione mettendomi nei panni di Mannarino. Al suo posto avrei voluto che l’avversario mostrasse un po’ di empatia, anche perché non era colpa sua. Aspettare era giusto e così ho fatto, riuscire a giocare alla fine è stato meglio per entrambi”.
Del caso che ha coinvolto il match tra Mannarino e Zverev, ha parlato anche Novak Djokovic fresco del successo su Jan-Lennard Struff. “Sapevo cosa stava accadendo perché sono stato contattato dal coach di Adrian e ho provato a dare una mano parlando con l’ATP e con il tour manager – ha spiegato il serbo – Ho provato anche a contattare il governatore dello stato di New York perché avevo capito fosse il solo che poteva permettere a Mannarino di giocare. Non so poi cosa sia successo però alla fine il match è andato in scena”. Ha detto Nole che non ha però gradito la gestione del caso di Paire e quella precedente che ha portato all’esclusione dallo slam di Dellien e Pella.