L’accademia di Schuettler-Waske ha cambiato la vita e la carriera di Angelique Kerber, il cui cognome ricorda il titolo del cartone “gli orsetti del cuore”. Stanotte sfida la Azarenka.
Angelique Kerber farà il suo ingresso tra le top 15

Di Riccardo Bisti – 16 marzo 2012

 
Fino alla scorsa estate, la carriera di Angelique Kerber sembrava non poter decollare. Si era affacciata tra le top 100, ma il famoso “salto di qualità” non arrivava mai. Dopo Wimbledon ha deciso di andare ad Offenbach, dove si trova l’Accademia Schuettler-Waske, ed è cambiato tutto. Si è allenata 4-5 settimane con Andrea Pektovic, senza fare nulla di particolare…ed è subito piombata in semifinale allo Us Open. Nei quarti battè la nostra Pennetta: Flavia sciupò un vantaggio di 3-1 nel terzo set, e allora si gridò all’occasione persa. In effetti è molto difficile che all'azzurra capiti un’altra occasione del genere, ma questa è un’altra storia. Quella di Angelique, nata in Germania da genitori polacchi (“Se ci fosse Germania-Polonia di calcio tiferei per la Polonia” disse qualche anno fa in un’intervista a un magazine polacco: chissà se era sincera o lo fece per farsi ben volere…), invece, è ripartita daccapo. Quest’anno è partita alla grande: semifinali a Hobart e Auckland, terzo turno all’Australian Open, ma soprattutto il primo titolo WTA a Parigi. Risultati che le hanno permesso di entrare tra le prime 20. Ma adesso Angelique non si ferma più: è in semifinale a Indian Wells dopo la netta vittoria su Na Li. Dopo il 6-4 6-2 che l’ha condannata, la cinese ha detto: “Si muoveva molto bene, e poi ogni volta che avevo una palla break tirava un vincente. Cosa potevo fare?”. Insomma, la Kerber è finita in un cartone animato. Il suo cognome, pronunciato con lo slang americano, ricorda la serie animata “Care Bears” (gli orsetti del cuore), andata in onda negli anni 80. Quando le hanno chiesto se l’ha mai vista, lei è caduta dalle nuvole: “Mai sentita nominare”. Poco importa: comunque vada la semifinale contro Victoria Azarenka, lunedì festeggerà l’ingresso tra le top 15. Un risultato impensabile fino a qualche mese fa.
 
La Kerber è la prima tedesca a raggiungere le semifinali a Indian Wells nel 21esimo secolo. L’ultima a riuscirci fu Steffi Graf nel 1999, quando poi si arrese in finale a Serena Williams. Ormai ha scelto di giocare per la Germania, ma il legame con il paese d’origine è fortissimo. A parte la dichiarazione di qualche riga fa, le sue migliori amiche nel circuito sono le sorelle Radwanska e Caroline Wozniacki. Tra loro parlano allegramente in polacco. Pensate a che squadrone di Fed Cup verrebbe fuori…Così non sarà, e i tedeschi gongolano grazie a quattro giocatrici tra le prime 20 del mondo (non accadeva dal 1988). Il percorso verso le semifinali è stato irto di ostacoli: ha dovuto annullare due matchpoint a Sloane Stephens al secondo turno e tre a Christina McHale negli ottavi. Insomma, una miracolata. Che però non perde mai al terzo: quest’anno ha vinto tutti gli otto match giunti al set decisivo. Una ragione in più per provare a spaventare bulldozer Azarenka, che dopo la paura all’esordio contro la Barthel (altra tedesca!) è passata sopra alle avversarie con una facilità irrisoria. Sarà il primo scontro diretto tra le due: dovremo aspettarci botte da orbi negli scambi da fondocampo. Starà alla tedesca cercare di mettere fine alla clamorosa striscia vincente di Vika, che non perde dalla finale del Masters giocata lo scorso ottobre. Il suo bilancio stagionale, ad oggi, parla di 21 vittorie e 0 sconfitte.