I gesti bianchi decantati da Gianni Clerici sono ormai svaniti da anni. Tuttavia, il tennis viene ancora considerato lo sport delle buone maniere. Ma non sempre è così. Anni fa si diceva che le regole sono troppo permissive verso i giocatori, specie da quando l'ATP (ovvero i giocatori stessi) ha preso in mano il circuito. Si diceva: “Persino John McEnroe è stato squalificato soltanto una volta”. Eppure, a ben vedere, è capitato in più di un'occasione che un tennista venisse cacciato dal campo. Vale la pena ripercorrere gli episodi più interessanti di una casistica non così nota. In fondo anche i tennisti sono esseri umani, con tante virtù ma anche con i loro vizi. Ecco le squalifiche più “memorabili” della storia recente. La carrellata non comprende i fatti dello Us Open 2009 con protagonista Serena Williams, perchè tecnicamente non fu squalifica: le diedero un penalty point sul matchpoint.
JOHN MCENROE – Australian Open 1990
Durante il secondo turno contro Mikael Pernfors, il buon Mac non fece niente di diverso rispetto al solito. Occhiatacce ai giudici di linea, racchette scagliate contro il torrido Rebound Ace. Ma ebbe due sfortune: la prima è che avevano appena cambiato le regole, con la squalifica che scattava dopo tre richiami e non più dopo quattro. La seconda è che trovò un arbitro senza sudditanza psicologica. Non erano più i tempi del “You Cannot be Serious” di nove anni prima. Dopo che Jerry Armstrong lo aveva messo nel mirino, ebbe la cattiva idea di chiamare il supervisor Ken Farrar. Lo invitarono a tornare a giocare, ma mentre tornava verso il fondocampo pronunciò un'oscenità udibile. “Violazione del codice, abuso verbale. Mr. John McEnroe è squalificato. Gioco, partita e incontro Pernfors”. Scene di incredulità, rabbia del pubblico. Quel giorno cadde un tabù: l'impunità degli anni 70-80 era terminata. Non accadeva da 27 anni che un giocatore non venisse squalificato per cattiva condotta durante un torneo del Grande Slam. L'ultimo era stato lo spagnolo Willie Alvarez al Roland Garros 1963.
CARSTEN ARRIENS – Roland Garros 1995
Quelli che si sono stupiti per le cruente dimissioni di Carsten Arriens da capitano della Davis tedesca, probabilmente, non ricordano le sue bizze da giocatore. Ancora oggi, è il recordman di squalifiche. Per ben quattro volte è stato cacciato dal campo. La più nota riguarda il primo turno del Roland Garros 1995, contro il neozelandese Brett Steven. Prima aveva scagliato la racchetta contro la racchetta di metà campo, prendendosi un warning. Non contento, l'ha lanciata verso la sua sedia. I rimbalzi malandrini la fecero volare sulla caviglia di un giudice di linea. L'arbitro, lo svizzero Andreas Egli, chiamò il supervisor e non ci furono sconti: squalifica immediata per il tedesco.
TIM HENMAN – Wimbledon 1995
Ricordato per il suo comportamento impeccabile e la capacità di reggere i pressanti media britannici, Tim Henman ha una piccola macchia nella sua carriera. Nell'edizione ricordata per le follie di Jeff Tarango (ma quella non fu una squalifica vera e propria, fu lui ad abbandonare il campo), il britannico giocò un doppio insieme a Jeremy Bates contro Holm e (guarda un po') Tarango. Durante un tie-break, scagliò via una pallina è colpì in testa una povera raccattapalle, Caroline Hall, che scoppiò in lacrime. Discussione, scuse, squalifica immediata. “E' stato un incidente, ma sono responsabile delle mie azioni” disse Timbledon. Il giorno dopo incontrò la ragazza e le regalò un mazzo di fiori. Tarango alimentò le polemiche, dicendo che quella pallata avrebbe potuto uccidere qualcuno. “Non sono d'accordo – replicò Henman – se lei non fosse stata lì non mi avrebbero nemmeno ammonito”. Curiosamente, nel match-delirio di Tarango, la Hall era proprio tra i raccattapalle….
ANDRE AGASSI – Indianapolis 1996
Nei primi anni di carriera, Andre Agassi fu protagonista di tante azioni discutibili ma sempre nell'ambito di una sostanziale correttezza. In realtà, durante una Grand Slam Cup tirò volontariamente una pallata contro il giudice di sedia e fece finta di aver sbagliato il colpo. Aveva fatto qualcosa del genere anche Jim Courier. A Indianapolis, poche settimane dopo il trionfo olimpico ad Atlanta, era impegnato contro Daniel Nestor. Partita di routine, ma dopo aver perso un game nel secondo set scagliò una palla in tribuna, prendendosi un warning da Dana Loconto. In più di un'occasione disse “fot…., Dana!”. Intervento del supervisor Mark Darby. “Caro Andre, se è vero quello che dice Dana, la partita è finita”. Lui negò, ma non fu creduto. Squalifica immediata con violenta reazione del pubblico, tra fischi e lancio di bottiglie sul campo. In conferenza stampa, Agassi ammise il linguaggio osceno ma disse che avrebbe meritato solo un penalty point.
XAVIER MALISSE – Miami 2005
Si sa che i geni sono un po' pazzi. E Xavier Malisse era un genio. Al Masters 1000 di Miami stava per battere David Ferrer, ma finì con una squalifica. Arrabbiato per alcune decisioni dei giudici di linea, le sue presunte oscenità furono riferite all'arbitro che non potè fare altro che squalificarlo. Nemmeno l'intervento del supervisor impedì la squalifica. “Come puoi fare questo? Sono inc…. perchè non ho detto niente!” disse il belga mentre prendeva a calci le recinzioni e fracassava la racchetta, oltre a prendersela con la giudice di linea (peraltro impaurita). La sua folle reazione gli costò una sospensione di quattro settimane e una multa di 7.705 dollari. Pare che invitò gentilmente l'arbitro a dedicarsi ad altri mestieri….
STEFAN KOUBEK – Serie A austriaca 2010
Oggi siede sulla panchina di Davis austriaca, ma Stefan Koubek era una testa calda. Giocatore talentuoso, “vanta” due squalifiche nel circuito ATP: la prima al Roland Garros 2000, quando tirò una racchettata che colpì un raccattapalle. Sette anni dopo, a Metz, insultò l'arbitro e fu allontanato dal campo durante un match con Sebastien Grosjean. Ma l'episodio per eccellenza risale al 2010, quando prese letteralmente per il collo Daniel Koellerer durante un match della Serie A austriaca. “Mi aveva insultato, dandomi del cogl….” disse Koubek. La condotta di Koellerer era ben nota, tanto che il pubblico accompagnò con sonori applausi l'uscita dal campo di Koubek. Youtube ha documentato l'episodio con un video quasi divertente….
DAVID NALBANDIAN – Queen's 2012
Durante la finale del torneo londinese, l'argentino fu più sfortunato che scorretto. Dopo un errore colpì il box di legno che delimita l'area di competenza di un giudice di sedia. Il sostegno colpì alla gamba l'uomo, procurandogli una piccola ferita. Niente di grave e nemmeno volontario, ma il regolamento parlava chiaro. Nalbandian fu sostenuto dal pubblico, ma durante la premiazione (il torneo andò a Marin Cilic) se la prese con l'ATP, senza farci una grande figura. “Ho sbagliato, ma tutti commettono errori. Non credo che la partita avrebbe dovuto finire così. L'ATP fa molti errori con i giocatori e non succede mai niente”.
DARIAN KING – Charlottesville 2014
Episodio molto recente, documentato dallo streaming ufficiale ATP. Dopo aver perso un punto, il giocatore di Barbados scagliò con violenza la sua racchetta contro il sipario a fondo campo. Sullo slancio, la racchetta ha colpito accidentalmente (e debolmente) una corpulenta giudice di linea alla schiena. La reazione di quest'ultima è stata piuttosto esagerata, tanto da sembrare una “simulazione”. Vien da chiedersi come mai si toccasse il ginocchio e non la schiena. King si è poi scusato, dicendo che si era trattato di uno sfortunato incidente. Qualche settimana fa è tornato alla ribalta perchè ha abbandonato un match durante il challenger di Calabasas: era insoddisfatto della gestione arbitrale.