La danese dà continuità alla semifinale di New York e centra la finale a Tokyo, emergendo da una dura battaglia contro Agnieszka Radwanska. “Contro di lei è sempre dura, lo sapevo”. Adesso sfida l’eroina di casa, Naomi Osaka, la nipponica che…non parla giapponese!

non vanta più l’importanza di qualche anno fa (la WTA lo ha declassato per regalare lo status di Premier Five al neonato evento di Wuhan), però ci ha dato una risposta significativa: Caroline Wozniacki è davvero tornata ad alti livelli. La danese aveva mostrato segnali di rinascita allo Us Open, dove era giunta in semifinale, e adesso ha conquistato il match clou all’Ariake Coliseum. “Caro” ha vinto un match delicato e combattuto contro Agnieszka Radwanska. Per lei, origini polacche, era una specie di derby. Ci sono volute quasi tre ore per sbrogliare la matassa, poi Caroline si è imposta col punteggio di 4-6 7-5 6-4. E’ stata una specie di “guerra di posizione” in cui la Radwanska non ha sfruttato parecchie situazioni favorevoli: si è trovata avanti 6-4 5-3, poi di nuovo 3-1 nel terzo. Ma due serie da quattro game consecutivi hanno permesso alla Wozniacki di conquistare la finale in un torneo già vinto sei anni fa. “Ogni volta che affronto la Radwanska escono fuori match lunghi e combattuti – ha detto – per fortuna ho vinto il secondo set e abbiamo combattuto duramente nel terzo. Ci alleniamo spesso insieme, quindi sapevo cosa aspettarmi. E’ stato un buon match, ma nulla di sorprendente”. La Wozniacki era scesa addirittura al numero 74 WTA a causa di qualche sconfitta di troppo e dell’infortunio alla caviglia patito in primavera. “Quando ti fai male devi avere la capacità di continuare a lavorare”. Per adesso, dunque, ha messo a tacere le voci su un possibile ritiro a fine stagione, alimentate da papà Piotr. In finale se la vedrà con Naomi Osaka, prima giapponese a raggiungere la finale a Tokyo dopo 21 anni. L’ultima a riuscirci era stata Kimiko Date nel 1995, ben prima di diventare al signora Krumm. Nel secondo match, la Osaka ha rimediato a una partenza da incubo e si è imposta 1-6 6-3 6-2 contro Elina Svitolina. Grande gioia del pubblico, anche se la Naomi risiede negli Stati Uniti e ha il padre haitiano. Tuttavia ha scelto di rappresentare il Giappone, pur senza conoscere bene la lingua. Numero 66 WTA e 19 anni ancora da compiere, con questo risultato entrerà di slancio tra le top-50. 


Carolina Wozniacki (DAN) b. Agnieszka Radwanska (POL) 4-6 7-5 6-4
Naomi Osaka (GIA) b. Elina Svitolina (UCR) 1-6 6-3 6-2