Di Riccardo Bisti – 11 agosto 2014
Novak Djokovic può cogliere qualche aspetto positivo dalla sconfitta contro Tsonga a Toronto. La scoppola di giovedì gli ha permesso di arrivare in anticipo al Lindner Family Tennis Center di Mason, dove è in corso il settimo Masters 1000 stagionale. Per lui non è un torneo come gli altri. E' l'unico Masters 1000 che gli manca. Il serbo può diventare il primo a vincere tutti i nove super-tornei del circuito. Il prestigio del Career Grand Slam è un'altra cosa, ma sul piano tecnico è (molto) dura vincere almeno una volta Indian Wells, Miami, Monte Carlo, Madrid, Roma, Canadian Open, Cincinnati, Shanghai e Parigi Bercy. Si gioca in vari periodi dell'anno, in condizioni totalmente diverse. Non è un caso che Djokovic sia l'unico ad un passo dall'impresa. A Federer mancano Monte Carlo e Roma (e difficilmente li centrerà), mentre Nadal ha vinto più tornei di tutti (27) ma sono concentrati soprattutto sulla terra battuta: gli mancano Miami, Shanghai e Parigi Bercy. Appena sbarcato in Ohio, Djokovic ha iniziato a lavorare per ritrovare la forma fisica e la freschezza mentale. “Devo pensare a cosa devo fare per tornare al livello di Wimbledon, oppure a quello che ho espresso a Miami – ha detto nella conferenza stampa inaugurale – so che il duro lavoro paga sempre. Devo soltanto avere più fiducia, ma non ho giocato sul cemento da marzo ad agosto. Il cemento è diverso dalla terra e anche dall'erba. Un conto è giocare bene in allenamento, un altro è farlo in partita, quando devi affrontare aspettative e pressioni”. E a Cincinnati le aspettative sono ancora maggiori. Tecnicamente, il torneo gli si addice. E' arrivato quattro volte in finale, ma non è mai stato davvero vicino al titolo. Lo scorso anno si è arreso ai missili di John Isner. Non c'è bisogno di ricordargli che il Career Golden Masters è ad un passo.
"SPERO DI NON SPOSARMI PIU'"
Questo stimolo, oltre alle due ore di allenamento con Stan Wawrinka (occasionale compagno di doppio a Toronto), può servire a riportarlo mentalmente nel tennis dopo la pausa post Wimbledon. “Il matrimonio? Erano presenti la famiglia, gli amici e 6.000 fotografi” ha scherzato Djokovic. Tornando serio, ha ammesso che non è stato facile tornare sul campo a lavorare. “E' complicato riprendere la giusta mentalità ed essere al 100% dopo l'esperienza vissuta il mese scorso. Non è la prima volta che mi trovo in una situazione del genere, anche se certamente non mi ero mai sposato. Spero che sia anche l'utima! Ma so cosa devo fare per entrare in forma. Spero di riuscirci”. Il sorteggio non è stato semplicissimo: esordirà contro il vincente tra Simon e Tomic, con il giovane australiano che sembra finalmente tornato in forma. Nei quarti ci sarebbe David Ferrer, mentre la semifinale sarebbe ad alto tasso emotivo sia contro Wawrinka che contro Dimitrov, battuto nella semifinale di Wimbledon. Sarà contento di aver visto John Isner nella parte opposta del tabellone. L'americano lo sorprese nella semifinale dello scorso anno ed è sempre temibile nei tornei nordamericani. Stavolta è finito dalle parti di Andy Murray, anche se avrà un esordio tutt'altro che semplice contro Kevin Anderson, tra i più in forma del momento.
I TITOLI MASTERS 1000 DI NOVAK DJOKOVIC
Miami – 4 (2007, 2011, 2012. 2014)
Roma – 3 (2008, 2011, 2014)
Indian Wells – 3 (2008, 2011, 2014)
Canadian Open – 3 (2007, 2011, 2012)
Parigi Bercy – 2 (2009, 2013)
Shanghai – 2 (2012, 2013)
Monte Carlo – 1 (2013)
Madrid – 1 (2011)
Cincinnati – 0 (quattro finali: 2008, 2009, 2011, 2012)