Le pessime condizioni del campo in terra battuta di Iquique hanno costretto a rinviare di un giorno la serie tra Cile e Colombia. Se il problema persiste, i padroni di casa potrebbero anche essere sconfitti a tavolino. La rabbia di Giraldo e la rassegnazione di Rios: “Ho vissuto la più grande vergogna della mia vita”.

 Ne é un buon esempio quanto sta accadendo presso il “Centro Recreativo Huayquique” di Iquique, in Cile, dove è previsto un match del Gruppo I, zona americana. I padroni di casa dovrebbero ospitare la Colombia, ma il match è stato rinviato di un giorno per le pessime condizioni del campo. La notizia fa sensazione perché la federtennis cilena ha una discreta esperienza, avendo organizzato anche diversi match del World Group. Il campo è stato allestito appositamente per questo incontro e, secondo il presidente federale Ulises Cerda, “è migliorato molto: credo che un giorno di trattamento ci consentirà di presentarlo in ottime condizioni. La decisione è stata presa per dare ai giocatori più possibilità per provare il campo. Non ci sono sanzioni, il match è sospeso come se stesso piovendo, ma abbiamo il vantaggio che non piove”.

In realtà esiste un articolo del regolamento ITF che potrebbe costare la partita ai cileni. “Prima o durante una serie, il giudice arbitro può, a sua discrezione, sospendere una partita o una serie e concedere la vittoria alla squadra ospite se il team locale non realizza un campo conforme alla regola 39”. Il destino del match, dunque, non è solo nelle racchette dei giocatori, ma anche nelle mani dell’ecuadoriano Carlos Niemes. La speranza del Cile riguarda un’altra postilla del regolamento, in cui si dice che lo stesso giudice arbitro “può ritardare l’inizio della partita se, a suo giudizio, il campo può essere sistemato in un lasso di tempo ragionevole”. Per adesso la decisione è questa, anche se esiste un precedente pericoloso per i padroni di casa: tre anni fa, il Pakistan ebbe partita persa contro la Nuova Zelanda perché si creò una buca sul campo in erba. Santiago Giraldo, numero 1 colombiano, si è particolarmente arrabbiato per la situazione, tanto da abbandonare in anticipo l’allenamento (tra i fischi del pubblico). La pensano come lui anche i membri del team cileno, tra cui la riserva Juan Carlos Saez (“E’ tutto molto male organizzato”) e Marcelo Rios, oggi vicecapitano di Nicolas Massu (“E’ stata la più grande vergogna della mia vita”).