Le due giovani tenniste azzurre adesso possono sognare in grande. Ospite a Parma anche Paolo Lorenzi
Fabiola Marino e Carla Giambelli soni in semifinale ai Campionati Europei Under 16 di Parma by Lavoropiù e ora sognano una finale tutta italiana. Sulla terra rossa del Tennis Club President le azzurrine hanno vinto due incontri agli antipodi: comodissimo quello della lombarda Giambelli, che si è fatta bastare 62 minuti per spazzare via la tedesca Emily Victoria Eigelsbach, sovrastata con un tennis super aggressivo fino al 6-0 6-1 finale; molto più combattuto quello della romana Marino, contro la mancina olandese Antonia Stoyanov. Sul Centrale è finita 1-6 7-6 6-4 dopo 2 ore e 43 minuti di battaglia punto su punto. La 16enne laziale, guidata dai tecnici Nicola Fantone e Giovanni Paolisso ha saputo resistere quando si è trovata sotto per 3-0 nel tie-break del secondo set, poi vinto grazie a quattro punti fila e quando la rivale è scappata addirittura sul 4-0 nel terzo, tornando ad assaporare il successo. Fabiola si è poi lasciata cadere sul campo, poi è corsa ad abbracciare il suo angolo e quindi la connazionale Giambelli, insieme alla quale sabato tenterà di scrivere un pezzo di storia del nostro tennis giovanile.
Nelle giornate di giovedì e venerdì, i Campionati Europei under 16 by Lavoropiù hanno ricevuto la gradita visita di Paolo Lorenzi, ex giocatore “pro” e oggi direttore degli Internazionali BNL d’Italia. Una manifestazione, quella del Foro Italico di Roma. “Per la Fitp – ha detto Lorenzi – i giovani rimangono una priorità, come dimostra l’organizzazione degli Europei e la novità degli Internazionali under 16. Per continuare ad avere atleti al vertice anche nei prossimi anni è fondamentale investire sui nuovi talenti, anche attraverso le competizioni. A Parma ho trovato un gran bel clima e una realtà rara: ho visto quattro club dalle strutture incredibili, che collaborano fra loro per la buona riuscita di questi Europei. Lo definirei un progetto innovativo, da ripetere. In Italia abbiamo numerosi circoli che sembrano costruiti appositamente per ospitare i grandi eventi, pertanto cercheremo di utilizzarli sempre di più e sempre meglio. Quando ero ragazzino – ha aggiunto – non ho avuto l’opportunità di giocare gli Europei perché nella mia annata c’erano numerosi connazionali al tempo più forti di me. Ma poi sono riuscito comunque ad avere un’ottima carriera. Questo per ricordare ai ragazzi di dare il giusto peso alle competizioni giovanili: sono importanti, ma non decidono il futuro di nessuno“.