La Giorgi parte benissimo e sembra poter massacrare Christina McHale. Ma poi l'americana cambia tattica e l'azzurra non riesce più a ritrovarsi. Era una grande occasione.
Di Riccardo Bisti – 14 maggio 2014
L’illusione è durata lo spazio di 24 ore. Il tempo di assimilare lo splendido successo contro Dominika Cibulkova e mettere di nuovo piede sul Campo Pietrangeli. Martedì, Camila Giorgi si era esaltata. Stavolta è stata perfetta per un set e mezzo prima di entrare in un tunnel, terminato solo con l’ennesimo errore gratuito (alla fine saranno 33) che ha sigillato l'1-6 6-3 6-1 finale e spedito Christina McHale negli ottavi. E’ un peccato, perché Camila teneva particolarmente a questo torneo, e in tabellone si era aperto un “buco” decisamente interessante con l’eliminazione di Petra Kvitova. Negli ottavi avrebbe trovato la cinese Shuai Zhang, occasione d’oro per raggiungere i quarti in un torneo così importante. Riuscirci a Roma avrebbe avuto valenza doppia. Camila ha iniziato benissimo, martellando l’avversaria sin dai primi punti e dominando per un set. Una bordata dopo l’altra, indifferentemente di dritto o rovescio, hanno messo in un angolo l’americana. Sembrava un match di routine, con l’avversaria ridotta a sparring partner. Il pubblico era in delirio, sempre più conquistato dal tennis aggressivo di Camila, accompagnato dalla sua grazia e da un portachiavi di Minnie appeso sul borsone. Non ci si poteva aspettare un doppio 6-1, ma il break di vantaggio in avvio di secondo set faceva pensare a una conclusione piuttosto rapida.
IL PIANO B NON ENTRA IN FUNZIONE
Invece, dopo l’intervento del coach, la McHale ha cambiato tattica e ha trovato la chiave per metterla in difficoltà. Ma forse nemmeno lei pensava di rovesciare completamente la partita. Dal 6-1 3-2, la McHale ha vinto otto giochi di fila, piombando sul 4-0 nel terzo set. A quel punto, la partita era finita. Come ha fatto? Semplicemente, ha alzato la traiettoria dei colpi, aumentando profondità e topspin. Su queste palle, la Giorgi faticava moltissimo. Non riusciva a tirare le sue bordate, non trovava un palleggio solido ed era spesso costretta a fare ciò che ama di meno: indietreggiare. Il match è girato definitivamente sul 4-3 nel secondo: dal 30-15, Camila ha commesso due doppi falli di fila e con un rovescio largo ha consegnato il 5-3 alla McHale. L’azzurra è definitivamente crollata in avvio di secondo, quando ha commesso sette errori gratuiti di fila che hanno consentito alla McHale di scappare dall’1-0 al 3-0. Camila ha provato a non mollare, provandole tutte nel quarto game. Era l’ultima occasione per rimanere in scia. Ma non ce l'ha fatta. Come se non bastasse, dopo il cambio di campo sul 4-1, un forte vento ha preso a spirare sul Pietrangeli. Giocando a favore di vento, non è riuscita a controllare la profondità dei colpi e ha chiuso con diversi errori in lunghezza. Le sconfitte fanno sempre male, ma regalano anche esperienza. E questo match lascia alla Giorgi parecchie indicazioni sugli aspetti che dovrà migliorare, magari a partire dal Roland Garros.
CAMILA: "BASTA DOPPI"
Nel post match, Camila ha parlato di quello che probabilmente è il suo maggior difetto: l’incapacità di cambiare piano tattico quando le cose si mettono male. “In realtà il Piano B esiste, ma quando sei in campo è difficile metterlo in pratica. Io poi sono un giocatrice che cerca il punto, non è da me fare la pallettara. In quel caso sbaglierei ancora di più”. Tra l’altro, Camila ha dato un’informazione sul suo futuro: “Nessuna particolare pressione, ma ho ieri ho giocato il doppio (in coppia con Karin Knapp, ndr). Credo che non lo giocherò più, è completamente un altro sport e non fa per me. Sul campo mi piace stare da sola”. Per il resto, ha ammesso che i match sulla terra battuta sono leggermente diversi rispetto a quelli sulle altre superfici. “Sulla terra i punti sono più lunghi, ed è più impegnativo sul piano fisico. Nel complesso, tuttavia, il gioco non cambia molto”.
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