Terza sconfitta in altrettante finali WTA per Camila Giorgi, battuta 6-4 6-3 da Anna Karolina Schmiedlova a Katowice. La vittoria contro la Radwanska è rimasta solamente un’illusione: poche ore dopo è cambiato tutto.Quando le ambizioni sono alte, la caduta rischia di essere ancor più dolorosa. Per questo, la sconfitta di Camila Giorgi nella finale del WTA di Katowice ha l’aspetto di uno scivolone. Non per colpa sua, sia chiaro, ma per le grandi aspettative create con la vittoria di ieri su Agnieszka Radwanska, tramortita a suon di vincenti. A meno di ventiquattro ore di distanza è cambiato tutto: la Giorgi perfetta di sabato ha lasciato spazio alla sua copia sbiadita, mancando per la terza volta l’appuntamento col primo titolo in carriera nel Tour. Nel 2014 ci era arrivata a un solo punto in due occasioni, dopo le lotte all’ultimo sangue contro Cornet e Pliskova, mentre stavolta è rimasta parecchio lontana, battuta 6-4 6-3 dalla slovacca Anna Karolina Schmiedlova, numero 67 WTA. Un risultato che ha completato la brutta giornata azzurra nelle finali: prima Matteo Donati al Challenger di Napoli, poi la coppia Knapp/Barbieri nel doppio proprio a Katowice, quindi lei, che si è lasciata soffiare il primo titolo in carriera da un’avversaria assolutamente alla sua portata. La ventenne di Macerata è partita meglio in entrambi i set, salendo subito di un break, ma si è presto lasciata riagganciare e superare, sino ad alzare bandiera bianca in un’ora e 28 minuti. Volendo cogliere per forza qualche aspetto positivo, si potrebbe dire che l’azzurra ha provato a giocare in maniera più accorta del solito, e pure che ha commesso solamente cinque doppi falli, lei che ha una media superiore ai dieci a incontro. Tuttavia, la tattica più attendista l’ha attuata proprio contro un'avversaria il cui tennis poco falloso e difficile da scardinare (più adatto alla terra battuta, malgrado lei preferisca il cemento) avrebbe suggerito qualche rischio in più, mentre tre dei cinque doppi falli sono arrivati nei due game che hanno deciso la sfida. Il primo sul 4-5 del primo set, quando ha regalato il break decisivo (il quarto in cinque turni di battuta) con tre errori a rimbalzo e uno al servizio, gli altri due sul 4-3 nel secondo. Non appena l’avversaria ha messo il naso avanti riprendendola da 1-3, lei l’ha mandata 30-0 in risposta con due ‘double’ consecutivi, e non è riuscita a rimettere in piedi il game.
BRAVA LA SCHMIEDLOVA, PERÒ…
Insomma, tatticamente ci sono le solite lacune, che pesano (molto) di più delle tre finali andate male. Quelle sono un problema minore, anche Francesca Schiavone ne perse otto prima di vincere un titolo, e nonostante ciò è diventata la più forte italiana di sempre conquistando il Roland Garros. Quello che preoccupa, invece, sono i soliti problemi nel gestire le situazioni: quando la palla scotta l’errore è sempre dietro l’angolo, anche contro un’avversaria meno abituata a certi palcoscenici. Eppure, ha gestito le emozioni in maniera impeccabile, giocando nello stesso modo in ogni situazione di punteggio, e non ha fatto una piega nemmeno al momento di servire per il titolo, anche se le è bastato mettere sempre la palla in campo. Al resto ci ha pensato la Giorgi, regalandole il game a zero con quattro errori, prologo della corsa della 20enne di Kosice ad abbracciare la mamma, con lei in Polonia a ‘coprire’ l’assenza del coach Milan Martinec. La Giorgi invece si è rifugiata nell’asciugamano, sempre senza lasciar trasparire la minima emozione, e durante la premiazione ha tagliato cortissimo: “Ciao a tutti, grazie per avermi sostenuto nel corso della settimana, spero di tornare l’anno prossimo”. Desiderava comprensibilmente lasciare il campo il prima possibile, per rifugiarsi negli spogliatoi a leccare le ferite di una nuova finale persa. Fa ancor più male dopo il match perfetto di ieri, ma col suo tennis va così: un giorno alla grande, l’altro per niente. Un discorso ripetuto mille volte, ma che continua a rimanere attualissimo, tanto da offuscare l’incredibile rendimento contro le top 10. Fino a quando non verrà confermato da un ranking consono alle sue potenzialità, purtroppo, rimarrà solo una statistica. Utile ad accrescere il rammarico e nulla più.
WTA INTERNATIONAL KATOWICE – Finale
Anna Karolina Schmiedlova (SVK) b. Camila Giorgi (ITA) 6-4 6-3
Circa l'autore
Post correlati
Essere vulnerabili, e ammetterlo, è una grande risorsa
Vulnerabili lo siamo tutti, anche e soprattutto i tennisti, in un’epoca in cui la pressione per il risultato è...