Caroline Garcia domina 6-3 6-4 una spenta Camila Giorgi, che in conferenza stampa mostra ancora una volta poco rispetto. La Francia vince 3-1 e va in semifinale con… l’Olanda, spedendo nuovamente l'Italia agli spareggi. (Foto Antonio Costantini / FIT)– Parlare di occasione mancata sarebbe eccessivo, quando l'unico punto conquistato l'hai portato a casa con un pizzico di fortuna e comunque, nell'eventuale doppio di spareggio, avremmo dovuto sperare in un miracolo. Tuttavia, la prospettiva giunta in mattinata di dover affrontare in semifinale l'Olanda (che ha battuto la Russia, vittima delle sconfitte della Kuznetsova e dell'atteggiamento deplorevole della Sharapova) ci fa lasciare Marsiglia con l'amaro in bocca.
Però c'è davvero poco a cui aggrapparsi. Come ampiamente dimostrato in altre circostanze, Camila Giorgi difficilmente azzecca due partite di fila e, alla vittoria con la Mladenovic (ottenuta pur senza incantare), ha fatto seguito una sconfitta piuttosto netta contro una giocatrice indicata come simile alla precedente ma un filo più dotata e incapace di regalare undici doppi falli e 37 errori gratuiti.
Non che il match di oggi sia stato privo di regali. Anzi, a credere alle statistiche ITF, l’incontro è stato impoverito da 56 errori gratuiti in 17 game, nonostante fosse stato presentato come il più godibile tecnicamente. Il problema è che sono mancati i colpi vincenti: 11 a 6 per la Garcia che ha chiuso il computo a -13, contro il -26 della Giorgi. In questo fiume di incertezze, la Garcia ha comunque mostrato una completezza di schemi superiori al semplice corri-e-tira della Giorgi, unica (per quanto esplosiva) soluzione della nostra Camila.
Va detto, a discapito di chi invoca un guru capace di ampliare il bagaglio tecnico-tattico della Giorgi, che lo stesso Mouratoglou, coach di Serena Williams, è convinto sia "inutile cercare di completare una giocatrice per renderla perfetta, ma è meglio esaltare le sue qualità naturali agendo sulla psicologia per farla rendere al meglio, trovando i corretti equilibri”. Certamente d'accordo con questo pensiero, la Giorgi ha infatti continuato il suo forcing dal fondo anche contro una giocatrice che la Mauresmo vede presto tra le top 10 e nonostante la cattiva giornata consigliasse almeno di pensare a qualcosa di diverso, piuttosto che sperare semplicemente che la luna si raddrizzasse. Però, come ha ripetuto ieri Capitan Barazzutti, per impostare qualcosa di diverso, bisogna esserne capace. E’ quindi semplicemente possibile che la Giorgi non ne sia capace.
La Garcia, dal canto suo, si è limitata ad un’ordinaria giornata d’ufficio, aiutata da un servizio impeccabile (e attenta a variarne forza, rotazioni e angolazioni) che le ha permesso di tenere sempre a debita distanza la sua avversaria. Come lei stessa ci aveva dichiarato ("Il servizio mi sta regalando grandi soddisfazioni”) ha concesso solo tre palle break, è riuscita a conquistare l’89% dei punti con la prima e un buon 58% con la seconda, senza commettere i 13 doppi falli della sua avversaria.
Trovare altre spiegazioni non è facile, tantomeno se richieste alla diretta interessata, la quale, già seduta sulla sedia della conferenza stampa, è stata catechizzata per qualche minuto dal padre Sergio, e poi alle (cortesi) domande dell’inviata della Gazzetta dello Sport, Federica Cocchi, ha deciso di rispondere così:
Cocchi: Beh, una piccola soddisfazione è stata portare l’unico punto all’Italia (tanto per metterla a suo agio n.d.r.)
Giorgi: Vero, però abbiamo perso, ma va bene…
Cocchi: Cosa non ha funzionato nel tuo gioco oggi?
Giorgi: Non ha funzionato niente, ma va bene…
Cocchi: Cosa ti diceva Barazzutti ai cambi di campo?
Giorgi: (dopo una breve occhiata al padre): Davvero non capisco domande di questo genere. Non saprei cosa rispondere.
Un’ultima questione, forse la più importante, certamente la più delicata: per quanto mi dicano sia stata poco citata nelle nostre telecronache tv, non si può dimenticare l’assenza di Roberta Vinci, impegnata giovedì scorsa nel talk show di Cattelan e da domani nel torneo di San Pietroburgo. Si è limitata ad un poco elegante messaggio video (“Spaccate il c… alle francesi") ma ancora resta oscuro una questione che indicherebbe delle colpe ben precise: è ormai nota l’idiosincrasia tra lei e Sara Errani, dopo anni di successi, cene e vacanze passate insieme: chi ha deciso che la Vinci non dovesse essere presente in Fed Cup? Entrambe sono d’accordo che sia necessario scegliere tra una e l’altra (situazione che avrebbe costretto il nostro capitano a optare con saggezza per la più giovane, of course) o è solo una delle due a imporre il diktat? Dallo spogliatoio, bocche cucite, al punto che la verità pare la conoscano solo tre persone: Roberta Vinci, Sara Errani e Corrado Barazzutti. E nessuno sembra aver voglia di rivelarla.
FED CUP WORLD GROUP – PRIMO TURNO
FRANCIA – ITALIA 3-1
Camila Giorgi (ITA) b. Kristina Mladenovic 1-6 6-4 6-1
Caroline Garcia (FRA) b. Sara Errani (ITA) 6-3 7-5
Kristina Mladenovic (FRA) b. Sara Errani (ITA) 7-6 6-1
Caroline Garcia (FRA) b. Camila Giorgi (ITA) 6-3 6-4
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