In molti hanno chiesto spiegazioni sul perché Ekaterina Makarova fosse autorizzata a giocare a Wimbledon (ben otto match quest’anno) con dei calzini neri, in barba alla policy del “totally white”. In realtà si tratta di un particolare tipo di cavigliera molto sottile, che la russa utilizza dall’inizio dell’anno. L’All England Club le ha dato l’ok, e non è una novità.

Ad alcuni le tradizioni piacciono, mentre altri proprio non le sopportano, ma a Wimbledon non si scherza, specialmente col bianco. Nel 2013 chiesero addirittura a Roger Federer di cambiare scarpe, a causa di una suola completamente arancione che non rispettava i severi parametri dell’All England Club, e col tempo non è cambiato assolutamente nulla. Addirittura sul sito ufficiale del torneo, alla voce “Clothing and equipment”, c’è un elenco di regole legate al colore bianco che i giocatori devono assolutamente rispettare, fra t-shirt, cappellini, scarpe, polsini, calze e quant’altro. Quasi dappertutto è specificato che l’unica nota di colore può essere una striscia larga non più di un centimetro, per il resto vige il “totally white”. Proprio per questo motivo ai più attenti non è sfuggita l’infrazione di Ekaterina Makarova, rea di essere scesa in campo per tutti i suoi incontri dei Championships (e non sono stati pochi: quattro in singolare e altrettanti in doppio) con dei calzini neri. Attraverso Twitter, in molti hanno espresso un certo stupore e chiesto spiegazioni all’account ufficiale del torneo oppure alla WTA, senza ottenere risposta. Ma il mistero è piuttosto facile da svelare: in realtà la tennista russa indossa dei calzini bianchi, con sopra delle particolari cavigliere molto sottili che ha iniziato a utilizzare all’inizio della stagione, e dalle quali non si è più separata. Evidentemente vengono prodotte esclusivamente di colore nero, ragion per cui – dovendole utilizzare per ragioni “mediche” – le è stato permesso un piccolo strappo al regolamento. Non si tratta di un’assoluta novità: giusto per citare un caso, in passato anche al nostro Potito Starace (altro “dipendente” dalle cavigliere) è stato permesso di utilizzarle sui prati londinesi nonostante il colore nero.