AUSTRALIAN OPEN – Il board ATP dovrebbe studiare alcune misure a tutela dei giocatori, proprio come fa la WTA. Notte senza sorprese: OK Sharapova, Federer e Radwanska. 
Stephane Robert, un lucky loser in paradiso

Di Riccardo Bisti – 18 gennaio 2014

 
In questi giorni non si è parlato d'altro. L'Australian Open è stato investito da un caldo terrificante che ha fatto collassare i giocatori, giudici di linea, raccattapalle. Nella giornata di sabato, come promesso dai meteorologi, la temperatura è vistosamente calata. Ma quanto è successo nei giorni scorsi non può passare inosservato, anche perché la data dell’Australian Open non potrà mai cambiare. Il mese di gennaio è troppo comodo: da loro è piena estate, periodo di ferie, ed è più facile trovare volontari e lavoratori occasionali. Tuttavia, pare che l’ATP abbia recepito il messaggio e che dall’anno prossimo ci saranno modifiche alla “heat policy” anche per il torneo maschile. Oggi esiste un piccolo accorgimento solo tra le donne, con la sospensione di 10 minuti dopo due set. La sospensione definitiva per ragioni di temperatura è ad esclusiva pertinenza degli organizzatori. Durante la prima settimana, diversi giocatori hanno avuto problemi fisici a causa del gran calore: Frank Dancevic (passata alla storia la sua frase: ‘Ho visto Snoopy’), Shuai Peng, Ivan Dodig, Varvara Lepchenko, Galina Voskoboeva e Jamie Murray. Ad oggi, la WTA è stata molto più attiva in questo senso. L’associazione giocatrici chiede  una regola sul calore sin dal 1992. Qualcosa hanno ottenuto: quando la temperatura supera i 30,1 gradi, al termine del secondo set scatta la sospensione. Nella giornata di venerdì è intervenuto Chris Kermode, nuovo CEO dell’ATP, il quale ha definito troppo vaghe le linee guida del torneo. “Una buona comunicazione è fondamentale – ha detto – dobbiamo fare in modo che i giocatori sappiano esattamente cosa li aspetta quando scendono in campo. Negli ultimi giorni ci sono state circostanze eccezionali. Le abbiamo tenute sotto controllo, abbiamo raccolto informazioni e ne parleremo in futuro”. Qualcuno sussurra che l’argomento sarà all’ordine del giorno nel prossimo meeting ATP, in programma a marzo a Indian Wells. In sei giorni di gara, il gioco è stato sospeso soltanto una volta, nel bollente pomeriggio di giovedì. Ma qualcuno sostiene che mercoledì facesse ancora più caldo. Sul suo profilo Twitter, Maria Sharapova ha riportato la frase di Tim Wood, medico del toneo, il quale ha detto, riferendosi alla razza umana: “Ci siamo evoluti sulle alte pianure dell’Africa, cacciando gli antilopi per otto ore di fila in queste condizioni". Evidentemente non l'ha gradita. E durante la conferenza stampa dopo il match di secondo turno, aveva detto che le regole erano tutt’altro che chiare.
 
Sabato le è andata benissimo, visto che qualche nuvola ha ‘refrigerato’ il suo match contro Alize Cornet, vinto con il punteggio di 6-1 7-6. La russa ha giocato un ottimo primo set, poi si è disunita nel secondo ma ha evitato le complicazioni del terzo, vincendo un delicato tie-break. Dopo le tre ore e mezza del turno precedente, aveva bisogno di un match meno faticoso. “Anche se l’ho preparato allo stesso modo, semplicemente avevo recuperato di più dopo il match con la Knapp”. Negli ottavi se la vedrà con Dominika Cibulkova, che sta passando sopra le avversarie come un bulldozer. “Sarà un match molto fisico”. Passano agli ottavi anche Jelena Jankovic (in due set sulla giapponese Nara, Sloane Stephens (7-5 6-4 alla Svitolina) e Agnieszka Radwanska, che ha corso più di un pericolo contro Anastasia Pavlyuchenkova. La russa è salita sul 7-5 2-0 prima di subire un parziale di nove game che hanno salvato la polacca, brava a restare calma contro un’avversaria che a tratti l’aveva schiaffeggiata. Come i cinesi sulla riva del fiume, “Aga” ha atteso il calo della Pavlychenkova e ha finito dominando, aiutata da qualche problema fisico della russa. Tra gli uomini, si registra il facile successo di Roger Federer. Lo svizzero accede alla seconda settimana con un netto 6-2 6-2 6-3 a Teimuraz Gabashvili, che gli aveva fatto il favore di togliergli di mezzo Fernando Verdasco. La storia del giorno, tuttavia, è quella del francese Stephane Robert, numero 119 ATP, entrato in tabellone come lucky loser, bravo a superare l’altro lucky loser Martin Klizan. Era da Wimbledon 1973 che non si presentava una situazione del genere. Con questo successo, si è assicurato l’ingresso tra i top-100 e un maxi assegno di 135.000 dollari australiani, circa 100.000 euro. Inoltre avrà la gloria di un ottavo di finale contro Andy Murray, a patto che lo scozzese batta Feliciano Lopez. E pensare che qualche anno fa stava per ritirarsi…