Dopo il ribaltone tricolore nelle semifinali femminili, nessuna sorpresa tra gli uomini: come a Wimbledon, si giocheranno il titolo Novak Djokovic e Roger Federer. Annichiliti Cilic e Wawrinka.  E' la finale dei sogni, difficile trovare un favorito. 

Undici miseri game. E' il mesto bilancio di Stan Wawrinka e Marin Cilic al cospetto dei due giocatori più attesi, più acclamati e più scontati. Che Roger Federer e Nole Djokovic incrociassero le loro strade in finale, per la seconda volta volta consecutiva in uno Slam (senza dimenticare Roma e Cincinnati), era facile da pronosticare. Ma che il traguardo giungesse dopo due incontri tanto squilibrati quanto poco spettacolari, non se l'aspettavano nemmeno i più fervidi tifosi. Un'ora e 32 minuti per Roger, un'ora e 28 per Nole. Tre ore in tutto. Il serbo è sembrato fin sorpreso,al termine di uno degli incontri più facili in carriera. “Ovviamente sarebbe bello giocare sempre come oggi. Ma la prendo come un'iniezione di fiducia in vista della finale” I tre soli giochi lasciati ad un impalpabile Marin Cilic, viatico per per la sesta finale a New York, la diciottesima in uno Slam (acciuffato Pete Sampras), raccontano poco o nulla. Certo, le tossine accumulate contro Kukushkin e Tsonga. Mettiamoci anche la tensione del dover dimostrare agli scettici che il suo successo nel 2014 non era solo frutto di astri compiacenti. Ma è davvero poco edificante, la sua prestazione, per poter essere accettata, compresa e analizzata.

ROGER VINCE E SI DIVERTE
Roger Feder deve metterci appena più impegno, contro Stan Wawrinka. Avversario certo di ben altro spessore rispetto a quello del suo rivale, ma rimasto in vita solo per la parentesi di un set. Il primo. Eppure i primi scambi sembrano riaccendere l'entusiasmo del pubblico, raggelato dall'incontro precedente. Stan saetta col rovescio che è un piacere e si procura subito una palla break. Roger, dal canto suo, deve giusto carburare. Cancella il pericolo, comincia ad esibire l'oramai celeberrima “SABR” che è un piacere e aspetta solo che Stanimal cominci a pensare, a pensare ed innervosirsi. Ed il gioco, e il break, è fatto. Un solo attimo di pausa, per Federer, quando deve fronteggiare (con successo) tre palle del controbreak poco più avanti. Non ci sarà più l'ombra di un patema, per Roger. Che la mette sul divertimento e gioca offensivo che è una gioia per gli occhi. Stan cerca di arginare. Nel secondo si trascina coraggioso sino al 3 pari. Da qui in poi otterrà solo un game, con lo sguardo affranto di chi aspetta solo la stretta di mano finale. “Sono molto felice, questa sera ha funzionato tutto. Sto giocando rischiando e mi sento bene. Potrebbe essere il mio primo Slam dopo tanti anni”. Le parole dello svizzero, alla ventisettesima finale Slam. Non vince da Wimbledon 2012. Dall'altra parte Nole. Ancora Nole. Ma mai come domenica la finale appare aperta. Ad ogni pronostico.

 

US OPEN 2015 UOMINI – Semifinali

Novak Djokovic (SRB) b. Marin Cilic (CRO) 6-0 6-1 6-2

Roger Federer (SUI) b. Stan Wawrinka (SUI) 6-4 6-3 6-1