Aveva attirato il pubblico delle grandi occasioni, come raramente accade alla Kremlin Cup di Mosca. D'altra parte, mancava da 10 anni. Ma il ritorno di Maria Sharapova nel torneo di casa (che poi di casa non è, visto che da più di 20 anni risiede negli Stati Uniti) non ha avuto l'esito sperato. Reduce dal successo a Tianjin, si è arresa a Magdalena Rybarikova. Pure la slovacca era arrivata in fondo la scorsa settimana, ma a Linz si giocava in condizioni tecniche più simili rispetto a quelle di Mosca. Si spiega anche così il 7-6 6-4 per l'elegante slovacca, che dodici mesi fa stava faticosamente recuperando da un'operazione al ginocchio. Sfruttando la varietà dei suoi colpi, la Rybarikova ha raccolto gli ultimi cinque punti del tie-break, dopodiché ha brekkato la sua avversaria nell'ultimo game. “Sembrava di essere in Fed Cup – ha detto la Rybarikova – ma è perfettamente normale, Maria è una grande campionessa e qui è una superstar. Vincere una partita come questa è fondamentale per la fiducia”. Utilizzando con intelligenza lo slice ha fatto muovere la Sharapova in laterale, poi le ha tagliato le gambe con frequenti palle corte. Pur senza tirare forte, ha tenuto un discreto bilancio tra vincenti ed errori gratuiti (15 a 17), mentre la Sharapova ha commesso la bellezza di 46 errori a fronte di 31 vincenti. E pensare che Magdalena sembrava un po' stanca dopo le fatiche di Linz, con tanto di problema muscolare a una coscia. Invece, a dispetto dell'altezza, si è mossa piuttosto bene.
“FISICAMENTE STAVO BENE”
Ha mantenuto i nervi saldi nel game più complicato, sul 4-4 al secondo, in cui ha cancellato due palle break (sciupate da Maria con altrettanti errori) salvo poi punirla nel game successivo. Successo meritato, anche per aver mostrato una notevole sagacia tattica. Negli ottavi se la vedrà con Alize Cornet, autrice di un buon successo contro Ekaterina Makarova. “Avversaria difficile, gioca in modo completamente diverso da Maria – ha detto la Rybarikova – si muove molto bene ed è una combattente”. Un pizzico di delusione per la Sharapova, che ha attribuito la sconfitta a ragioni esclusivamente tecniche: “Fisicamente stavo bene, soprattutto dopo aver giocato cinque partite in cinque giorni, è stato sorprendente – ha detto – forse non mi sono preparata come avrei dovuto. Se questo torneo non fosse stato a Mosca, probabilmente non avrei giocato". Termina qui la stagione di Masha, forse un po' al di sotto delle attese: ha raccolto un solo titolo, a un piccolo torneo, e chiuderà fuori dalle top-50 WTA (attualmente è 57esima). Perlomeno, si è costruita un ranking sufficiente per essere ammessa a tutti i tornei, Slam compresi. Dall'anno prossimo, dunque, non dovremmo più sentire le stucchevoli discussioni sulle wild card. Ma a Mosca, intanto, va avanti la Rybarikova.
WTA MOSCA – Primo Turno
Magdalena Rybarikova (SVK) b. Maria Sharapova (RUS) 7-6 6-4