Piove sul bagnato per il tennis argentino. Il torneo di Buenos Aires perde il title sponsor e piomba nell'incertezza. Si temono scenari drammatici, ma proprietario Miguel Nido spera di portare Nadal nel 2015.

Di Riccardo Bisti – 26 settembre 2014

 

Se il team di Coppa Davis non avesse evitato (per un pelo…) la retrocessione in Serie B, il tennis argentino sarebbe franato ai minimi termini. Dieci anni fa avevano quattro top-10 e si giocavano una finale Slam (Coria-Gaudio, Roland Garros 2004). Adesso hanno Juan Martin Del Potro in officina, peraltro con il terrore che lo stop possa prolungarsi ancora. Senza Palito, l'unico giocatore di alto livello è Leonardo Mayer, vittima di continui alti e bassi. Dieci anni fa, il torneo ATP di Buenos Aires era la tappa centrale della “Gira Sudamericana”, primi tornei stagionali sul rosso. Con tanti giocatori argentini e diverse star straniere (hanno giocato Nadal, Ferrer, Wawrinka, Gasquet), ha vissuto alcune edizioni straordinarie, con circa 70.000 spettatori nell'arco della settimana. Adesso il torneo rischia di chiudere. Sei mesi fa, aveva patito la mazzata del cambio di data con San Paolo. Nel 2015, l'evento brasiliano si giocherà dal 9 al 15 febbraio, mentre Buenos Aires è stato spostato dal 23 febbraio al 1 marzo, con l'impressionante concorrenza di Dubai e Acapulco, ATP 500 che si spartiranno i migliori giocatori. All'Argentina resteranno le briciole e qualche specialista della terra battuta. Per intenderci, quest'anno a San Paolo si sono giocati il titolo Federico Delbonis e il nostro Paolo Lorenzi. Ottimi giocatori, ma non è certo la finale attesa dagli organizzatori. Con questa prospettiva, Buenos Aires ha incassato la peggiore notizia possibile: l'addio del title sponsor. Dal 2011, il torneo di Buenos Aires era sponsorizzato dalla compagna di telefonia e comunicazione “Claro”, messicana. Il contratto non è stato rinnovato. Motivo? La difficile situazione economica dell'Argentina e la difficoltà nell'ingaggiare nomi di richiamo. Volendo essere maligni, dall'anno prossimo Buenos Aires si giocherà in contemporane ad Acapulco, che è proprio in Messico…


UNA SPERANZA DI NOME NADAL

Gli organizzatori stanno cercando di correre ai ripari e trovare un nuovo sponsor principale, ma è dura. Qualcuno aveva ipotizzato che il governo della provincia di Buenos Aires potesse subentrare, ma voci ufficiali hanno smentito, anche se continueranno a collaborare. “Il torneo ATP è un emblema della città e ci piacerebbe che le aziende facessero uno sforzo – ha detto Francisco Irarrazaval, sottosegretario allo sport della Città di Buenos Aires – è importante mantenere la data, perchè sarebbe molto duro recuperarla se dovessimo perderla”. Il torneo appartiene a una società di nome “Altenis”, il cui proprietario è Miguel Nido. “La situazione del paese non aiuta. Nel 2004 e nel 2005 non c'era il title sponsor, ma il torneo si è svolto ugualmente. Lo organizziamo dal 2001 e abbiamo attraversato momenti difficili. Sappiamo che il 2015 sarà duro, ma siamo preparati. Non sappiamo cosa succederà. Mi preoccupa la situazione del paese. C'è un cambio ufficiale tra peso e dollaro, ma il mercato dice altro. Il tema dell'inflazione è preoccupante. Lo scorso anno abbiamo iniziato a vendere i biglietti a dicembre, ma due mesi dopo il prezzo del dollaro era completamente cambiato”. La sensazione è che Buenos Aires sia appesa a un filo. Secondo alcune indiscrezioni, alcuni imprenditori messicani (sempre loro!) sarebbero interessati a comprare la data e spostarlo in un altro paese dal 2016, forse in Canada. “Non ho ricevuto nessuna offerta e non ci sono trattative – ha detto Nido – se arriva qualcuno sono disposto ad ascoltare, ma per ora non c'è nulla”. La ricetta per rinascere a un nome e un cognome: Rafael Nadal. Con la retrocessione della Spagna in B, il maiorchino non avrà la Coppa Davis a inizio marzo. “In quel caso non sarebbe mai venuto” dice Nido. Invece potrebbe andare a Buenos Aires dopo Rio de Janeiro (che si gioca la settimana prima) e poi riposare 10 giorni prima di Indian Wells. Gli organizzatori si stanno muovendo e sperano di annunciare qualcosa a fine ottobre. Nadal avrebbe dovuto giocare nel 2014, ma ha dato forfait a pochi giorni dal torneo per il problema alla schiena maturato in Australia. Baires ripiegò in extremis su David Ferrer, poi vincitore del torneo.


UNA DATA DA RICONQUISTARE

Tanti appassionati temono che Buenos Aires perda la data e diventi un challenger a partire dal 2016. Non ne hanno bisogno, visto che hanno già un torneo da 75.000 dollari in programma a ottobre presso il Vilas Club, che si trova dall'altra parte della strada, nella stessa via del Buenos Aires Lawn Tennis Club. “Noi guardiamo avanti, come se andassimo avanti fino al 2020” dice Nido, la cui speranza è riconquistare la data di metà febbraio che ha fatto la fortuna del torneo negli anni passati. Lo stesso Chris Kermode, presidente ATP, ha detto che il cambio con San Paolo prenderà forma nel 2015 ma che le discussioni sarebbero andate avanti. All'ultimo Us Open, Nido ha spiegato all'ATP le ragioni per cui Buenos Aires dovrebbe tornare alla vecchia data. “Ho buone sensazioni: non ho avuto promesse, ma sono ottimista”. Tra l'altro, la Gira Sudamericana è in difficoltà: l'addio di Vina del Mar renderà meno attraente il circuito, poiché il primo torneo si giocherà a Quito, in altre condizioni e in altura. Per ora, i nomi-top che dovrebbero esserci sono Fabio Fognini (ottimo finalista nel 2014), Nicolas Almagro e Gilles Simon. La concorrenza di Dubai e Acapulco farà perdere David Ferrer e Stan Wawrinka. Ma c'è un richio ancora più grande: perdere il torneo. Per l'Argentina, la sua storia e la sua tradizione, potrebbe essere un colpo mortale. L'avevano perso negli anni 90 e l'avevano riacchiappato nel 2001, ma stavolta un addio potrebbe essere definitivo. E lo sanno.