Secondo successo stagionale per Chela che batte in finale per 7-5 6-1 il qualificato Pablo Andujar nell’ultimo atto sulla terra battuta…

di Giorgio Spalluto – foto Getty Images

 

E’ Juan Ignacio Chela l’ultimo vincitore sul rosso di questo 2010. Per il 31enne nativo di Ciudad Evita si tratta del secondo titolo stagionale, dopo quello conquistato in primavera a Houston. E pensare che qualche mese prima dell’exploit texano, il sudamericano era sembrato sull’orlo del ritiro, vittima di una crisi di risultati che lo aveva fatto precipitare in classifica oltre la 200esima posizione, lui che nel 2004 si era issato fino al numero 15 e che aveva trascorso ben 47 settimane tra i Top20.

 

Grazie al sesto alloro di una carriera che l’ha visto trionfare esclusivamente sul mattone tritato (prima di Houston si era imposto a Mexico City nel 2000, Amersfoort nel 2002, Estoril nel 2004 e Acapulco nel 2007), l’argentino può tornare a respirare l’aria salubre dell’alta classifica, issandosi al numero 39. Un balzo in avanti, quello di Chela, che è inferiore solamente a quello del 24enne Pablo Andujar, ennesimo prodotto del tennis ispanico, giunto più che a sorpresa in finale, al termine di una stagione trascorsa quasi esclusivamente nell’inferno dei tornei challenger.

 

Quello di Bucarest era, infatti, solo il sesto appuntamento del circuito maggiore cui partecipava quest’anno il tennista nativo di Cuenca, ma residente a Valencia. Come negli altri 5 tornei, anche in Romania il tennista iberico ha dovuto superare lo scoglio delle qualificazioni, prima di eliminare al secondo turno la testa di serie numero 2, Florian Mayer.

 

L’immane sforzo profuso in semifinale per venire a capo della maratona vinta sul connazionale Marcel Granollers, terminata dopo 3 ore e 11 minuti di gioco, ha condizionato l’esito dell’atto finale conclusosi con il punteggio di 7-5 6-1 in favore del tennista albiceleste. Andujar, consapevole di non potersi esibire in un’altra gara di resistenza, ha iniziato subito in maniera aggressiva, cercando di abbreviare il più possibile gli scambi. Per due volte si è portato avanti di un break nel primo parziale, ma puntualmente ha subito il ritorno di Chela che, nel 12° gioco, ha operato lo strappo decisivo.

 

Il secondo set non ha avuto storia con l’argentino che, sfruttando l’inerzia a suo favore, ha strappato immediatamente il servizio nel secondo gioco, portandosi avanti di due break nel sesto, e chiudendo dopo appena 88 minuti di gioco.

 

Grazie a questo comunque straordinario risultato, il valenciano, che prima di questa settimana era numero 105, migliorerà il suo best ranking, issandosi al 77° posto.

 

Per quanto riguarda Chela, è giusto sottolineare come l’esperto sudamericano abbia realizzato questa settimana il cosiddetto “double”, aggiudicandosi anche il torneo di doppio in coppia con il polacco Kubot. Ci erano già riusciti quest’anno anche Sam Querrey a Memphis e Michael Llodra a Marsiglia.

 

E’ interessante rilevare come l’argentino sia uno dei quattro ultratrentenni a essersi aggiudicato almeno un titolo Atp nel 2010. Oltre a Chela si sono imposti Juan Carlos Ferrero (a Costa do Sauipe, Buenos Aires, Umago), Ivan Ljubicic (Indian Wells) e Michael Llodra (Eastbourne). Vecchi, sì, ma duri, durissimi a morire.

 


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