Jenson Brooksby è stato sanzionato con una sospensione dal tour fino a gennaio 2025 per aver mancato tre controlli anti-doping
La decisione era nell’aria, quando lo scorso martedì la ITIA (International Tennis Integrity Agency) ha comunicato a Jenson Brooksby la squalifica di 18 mesi causa violazione delle regole anti-doping.
Secondo l’Agenzia, l’ex numero 33 delle classifiche mondiali avrebbe evitato di presentarsi a 3 test anti-doping in una finestra di 12 mesi, motivo per cui la gravità del comportamento è stata considerata alta.
Brooksby stava già scontando una sospensione temporanea dal 5 luglio, in attesa di una sentenza definitiva. La decisione dell’Agenzia è stata quella di far partire la squalifica proprio da quella data, in modo da farla terminare a gennaio 2025.
L’americano, via social, si è detto profondamente deluso, avendo ammesso le proprie colpe per il primo e terzo anti-doping test ma pronunciandosi innocente per il secondo, motivo per cui annuncia di voler ricorrere in appello. Il tribunale ha tuttavia ribadito di essere certo che il Doping Control Officer abbia rispettato tutte le procedure nel notificare la richiesta al giocatore.
L’ultimo match ufficiale di Brooksby risale allo scorso gennaio, in Australia, quando fu sconfitto al terzo turno dell’Australian Open da Tommy Paul. Successivamente si era sottoposto a un’operazione al tendine del polso.
Lo statunitense non è l’unico caso segnalato dall’Agenzia: recentemente anche il n.50 del mondo Mikael Ymer aveva subito la stessa sorte, prima di comunicare la decisione shock del ritiro.